Roma, la Capitale dei manifestanti. Anche la Multiservizi rischia di affondare
I manifestanti raccontano la città dalla parte dei lavoratori.
Foto di Mat Nardone
Molte, troppe le istanze scoppiate in questi giorni ai piedi del Campidoglio, che lo affollano ogni giorno di lavoratori in processione con cartelli sempre diversi, ma un solo grande tema: il Comune è un datore di lavoro che pare non abbia piani preventivi, ma solo continue emergenze. Così anche la vicenda della Multiservizi, la società ingaggiata da anni per le pulizie ed il trasporto scolastico, rischia di mandare a casa molti. E senza lavoro, la città si impoverisce, questo è evidente. Dal Campidoglio, sia il sindaco Ignazio Marino che Alessandra Cattoi, la fedelissima assessora alla Scuola, hanno assicurato che il mantenimento dei livelli occupazionali è una priorità. Ma i sindacati avranno ancora un bel da fare e non pochi punti interrogativi da sciogliere. Rappresentano1500 lavoratori impiegati direttamente nell’appalto in questione che arrivano a 2500 se si considerano anche i posti di lavoro indiretti e i dipendenti complessivi della Roma Multiservizi, al 51% e di Ama per il 49% della privata Manutencoop. Tutti lamentano una non facile comunicazione con l’amministrazione e puntano sull’apertura di un tavolo, che avrebbe dovuto essere preventivo.
In mezzo la battaglia sui numeri. Tra.“Tutti i numeri circolati fino ad oggi sono approssimativi” fanno sapere dall’assessorato alla Scuola. “Abbiamo chiesto a Roma Multiservizi di fornirci l’elenco completo”. La speranza da più parti è che gli incontri previsti, presto chiariscano i numeri in gioco. Anche perché a preoccupare non è solo il mantenimento dei livelli occupazionali ma anche quelli del reddito. Conto alla rovescia fino al31 luglio, quando scade l’affidamento della gara dell’appalto più consistente in capo a Roma Multiservizi, quello che va dalla pulizia delle scuole al trasporto scolastico. Il Campidoglio ha deciso di seguire le indicazioni contenute nei rilievi del ministero dell’Economia e delle Finanze e affidarsi alla convenzione Consip spa, la società pubblica controllata dal Mef che funziona da ‘centrale acquisti’ per la pubblica amministrazione. Nel caso delle scuole del Lazio l’appalto Consip è affidato a Consorzio nazionale dei servizi che subentrerà, al costo di 48 milioni di euro all’anno al posto di 52 milioni attuali, a Roma Multiservizi. Quest’ultima invece, nei programmi dell’amministrazione capitolina, per ottimizzare il sistema delle partecipate, verrà “messa sul mercato”. Concetta Di Francesco della segreteria della Filcams Cgil ha incontrato i vertici del nuovo consorzio per capire quanti posti di lavoro potranno essere tutelati, magari a fronte di una migliore articolazione dei servizi. Purtroppo si è arrivati tardi a preoccuparsene ed ora il rischio potrebbe essere proprio l’inpoverimento dell’azienda e la sua svendita, una volta rimessa sul mercato.