Offese il giudice Falcone, ma non per la Figc: Miccoli prosciolto
L’ex capitano del Palermo era stato deferito dalla Commissione disciplinare della Figc. La Procura federale aveva chiesto una giornata di squalifica e 50 mila euro di multa
La Commissione disciplinare della Figc ha prosciolto Fabrizio Miccoli dall’accusa di aver offeso la memoria di Giovanni Falcone. L’ex attaccante e capitano del Palermo, che attualmente milita nel Lecce, era stato deferito all’inizio di febbraio «per avere violato i doveri di lealtà, probità e correttezza, offendendo proprio la memoria del giudice», ucciso dalla mafia il 23 maggio 1992. Il deferimento era stato deciso sempre dalla Commissione disciplinare della Federcalcio, che aveva poi provveduto a trasmettere gli atti alla Procura federale sportiva. La stessa Procura aveva chiesto per Miccoli la condanna ad una giornata di squalifica e un’ammenda di 50mila euro.
Respinta, quindi, la richiesta del procuratore Stefano Palazzi nei confronti del capitano giallorosso per quelle frasi ingiuriose rivolte al magistrato antimafia e intercettate mentre parlava con l’amico Marco Lauricella, figlio del boss Antonio e rese pubbliche lo scorso 22 giugno. La Commissione, presieduta da Sergio Artico, ha infatti ritenuto che non ci sia stata nessuna violazione dell’art.1 del Codice di Giustizia Sportiva, evidenziando che, «ferma restando la più viva riprovazione per le parole di Miccoli, offensive della memoria del giudice Falcone, la condotta tenuta non è riferibile all’attività sportiva».
In particolare, nel comunicato della Figc si legge: «L’interlocutore è un soggetto non tesserato e la conversazione è avvenuta all’interno di un’autovettura, alle cinque del mattino in periodo estivo (13 agosto) in un contesto definito dallo stesso Miccoli “goliardico”. Tale definizione può essere messa in dubbio, ma è certo che in ogni caso i due si trovavano in un contesto privato, non definibile, neppure in senso lato, sportivo. Non ogni condotta illecita di un tesserato può essere considerata in re ipsa rilevante disciplinarmente».
Piena soddisfazione da parte dell’avvocato del calciatore salentino, Gianpiero Orsino: «La Disciplinare ha tenuto conto della captazione della frase di Miccoli nella sfera privata e l’elemento che non ha quindi rilevanza in ambito sportivo». A gennaio per il giocatore era scattata anche la prima assoluzione dall’accusa di estorsione e accesso abusivo a un sistema informatico, nell’ambito di un’inchiesta penale riguardante l’intestazione fittizia di alcune sim card.
La Disciplinare ha prosciolto anche il Palermo, che era stato deferito per responsabilità diretta.