Pubblicato: ven, 15 Ott , 2021

Fascisti e sindacati un “amore” che dura un secolo

L’assedio alla sede della Cgil porta la storia indietro di un secolo. Nel 1921-22 le squadre fasciste assaltarono le Camere del lavoro, le Case del popolo, le sedi delle leghe bracciantili.

Quando si parla di fascisti, nulla è lasciato al caso.

La violenza e le distruzioni dei luoghi dove si organizzavano i lavoratori si diffusero in tutto il centro-nord. Furono il preludio alla dittatura e all’instaurazione di un regime che soppresse le libertà per un ventennio. Le vicende di questi giorni sono inquietanti, perché l’assalto alla sede nazionale della CGIL riporta a scenari che ricordano le pagine più nere della nostra storia recente. Andiamo gradualmente, partiamo dal dizionario italiano.

Treccani : Lo squadrismo fu un fenomeno politico-sociale verificatosi in Italia a partire dal 1919 che consistette nell’uso di squadre d’azione paramilitari armate che avevano lo scopo d’intimidire e reprimere violentemente gli avversari politici, specialmente quelli appartenenti al movimento operaio; fu in breve tempo assorbito dal fascismo che lo usò come strumento della propria affermazione. Bene, ora riguardate le immagini di Roma e rileggete.

Per chi ancora si ostina ad ignorare la Storia di questo paese, invece, un breve riassunto delle ultime “puntate”.

Il cosiddetto biennio nero (1921-22) fu  segnato dagli attacchi ripetuti dei fascisti al movimento operaio e alle istituzioni dello Stato liberale. Dopo l’assalto al Comune di Bologna il 21 novembre 1920 preceduto dalla distruzione, il 4 novembre, della Camera del Lavoro della città, si moltiplicarono gli attacchi e i saccheggi delle squadracce fasciste a Camere del lavoro, Case del popolo, cooperative e leghe a partire dall’Emilia-Romagna. Tra le vittime dei fascisti va ricordato Spartaco Lavagnini, segretario del sindacato ferrovieri ucciso a Firenze il 27 febbraio 1921. Violenze che culminarono il 28 ottobre del 1922 con la marcia su Roma e la conseguente presa di potere da parte di Mussolini. Il tutto senza che lo Stato si opponesse. Il fascismo infatti appariva alla classe dirigente italiana come l’unica forza in grado di tener testa al movimento operaio e di riportare l’ordine nel Paese agitato da grandi scioperi come l’occupazione delle fabbriche del 1920-21. Bisognerà attendere e lottare fino al 3 giugno 1944, quando con il Patto di Roma, rinacque  il sindacato libero. Nei mesi successivi, con la nascita della Rsi, cominciò la resistenza partigiana. Insieme con gli scioperi sempre più politici. Durante le manifestazioni di fine 1943 e di marzo e giugno 1944 migliaia di operai furono deportati nei campi di lavoro e di concentramento tedeschi. Questo mentre nel Sud Italia cominciavano a ricostituirsi le Camere del Lavoro. Il 3 giugno 1944 poco prima della liberazione della Capitale venne firmato il Patto di Roma che decretava la rinascita del sindacato libero. La Cgil (Confederazione Generale Italiana del Lavoro) unitaria nasceva dal compromesso tra le tre principali forze politiche italiane: infatti, il Patto di Roma fu siglato da Giuseppe Di Vittorio per i comunisti, Achille Grandi per i democristiani ed Emilio Canevari per i socialisti.

Questa breve parentesi serve a far capire il perché, da sempre, il fascismo ha sempre odiato i lavoratori pensanti, prediligendo invece la creazione di nuovi schiavi da sottomettere e usare a fini personali. Ha ragione il Direttore Sulis, quando da queste pagine scrive che è ora di fare i conti con questa gente e cominciare a chiamare le cose con il proprio nome. Per troppo tempo questi movimenti sono stati tollerati passivamente e condannati, solo a parole, quando tornavano alla ribalta per eventi e manifestazioni, ovviamente violente.

I paladini della legge, dell’ordine, della disciplina e della patria, non ne hanno mai rispettato uno di questi “valori”.

La legge?

Sono illegali dal 1945. Non contenti, sono collusi, da nord a sud con racket, clan e tantissime altre belle attività ( vedi ultima inchiesta Fanpage.it).

L’ordine.

Al massimo nei cassetti dell’armadio, avendo un vestiario tutto nero, come le loro menti, è facilissimo da riordinare.

La disciplina.

Forse quando fanno la fila per andare in bagno, o ai loro folkloristi raduni per il resto, le leggi dello stato non esistono. Sono talmente disciplinati che a scuola non hanno mai preso una nota…ma solo perché l’hanno lasciata prima.

La patria.

Da un secolo sono un cancro per questa nazione. Anacronistici e retrogradi non hanno mai avuto la minima idea di fare il bene della nazione, e il sodalizio con la causa no vax/green pass, ne è l’ennesima dimostrazione.

Il nuovo, vecchio  , fascismo va fermato sul nascere. Le organizzazioni neofasciste vanno sciolte senza esitazione.

Lo Stato democratico deve intervenire in modo risoluto. La mobilitazione dei cittadini è quanto mai necessaria. Dunque appuntamento a Sabato 16 Ottobre a Roma, dove ci sarà una grande manifestazione antifascista con a capo CGIL,CISL,UIL.

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