A Palermo, la biblioteca si sposta in strada
Libri gratuiti per promuovere la cultura e vivere in modo diverso la città. Sono questi gli obiettivi del progetto di una libreria del centro storico.
Condividere la conoscenza, spezzare l’esclusione sociale e culturale e, soprattutto, rendere maggiormente vivibile – sia per chi ci abita che per chi ci lavora e chi ci passa anche solo per caso – una delle vie del centro storico di Palermo, mediante la realizzazione di biblioteche di strada. È questa l’idea che sta alla base dell’ambizioso progetto del Bar Libreria Garibaldi, situato nel quartiere della Kalsa.
L’iniziativa, che dovrebbe realizzarsi intorno alla fine di ottobre, è ancora in fase di definizione, ma ha già ricevuto il patrocinio gratuito dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Intanto, gli organizzatori si stanno adoperando per raccogliere i fondi necessari tra i commercianti di via Alessandro Paternostro interessati a far parte del progetto (che prevede un budget di circa 1.000 euro), mentre lo stesso verrà presentato nei prossimi giorni agli assessorati al Centro Storico e alla Cultura del Comune di Palermo.
L’evento avrà la durata di quattro giorni, «durante i quali procederemo ad una pulizia straordinaria sia di via Paternostro che delle vie limitrofe, alla sistemazione e presentazione delle opere realizzate, oltre a due giorni di festa finale con musica e spettacoli e a un mercato contadino la domenica mattina. Chiederemo a tutti i commercianti di esporre i loro prodotti in strada e chiederemo, inoltre, all’amministrazione comunale la chiusura al traffico della strada per l’intera durata della manifestazione, la sistemazione di alcuni vasi in piazza Cattolica e lo spostamento dei cassonetti dei rifiuti».
Il progetto del Bar Libreria Garibaldi prevede attualmente la costruzione di quattro scaffalature per le biblioteche di strada, (una dedicata all’infanzia, una alla Sicilia, una alle Arti, all’artigianato, alle guide e alle tecniche e una alla narrativa anche in lingua straniera), tutte da realizzare con materiale di riciclo, da posizionare all’aperto, lungo la via Paternostro. Per questo motivo, i commercianti che daranno la propria adesione all’iniziativa, dovranno assicurarsi che i libri esposti non vengano rovinati dagli agenti atmosferici, occupandosi anche della pulizia delle scaffalature, della loro manutenzione e della chiusura e apertura quotidiana.
Le biblioteche di strada funzioneranno in maniera gratuita. Chiunque, infatti, potrà prendere in prestito un libro, registrandosi in un apposito registro, e restituirlo dopo averlo letto, proprio come il servizio utilizzato nelle più classiche biblioteche. Inoltre, i cittadini sono invitati ad arricchire loro stessi la biblioteca, donando libri attinenti ai temi a cui le quattro biblioteche sono dedicate. Gli estensori di questo progetto sottolineano che in nessun caso saranno accettate opere dal contenuto razzista, omofobico o che facciano apologia del nazifascismo.
Oltre alla creazione delle biblioteche, che hanno l’obiettivo primario di ampliare l’offerta di servizi pubblici in strada, si intendono realizzare delle sedute (moltiplicando, così, le occasioni per fermarsi) e dei copri vasi (per poter abbellire ulteriormente la via). Tutto dovrà essere realizzato con materiale riciclato, utilizzando uno stile coerente con le scaffalature realizzate per le quattro biblioteche di strada. Le piante saranno un albero di limone, un albero di ulivo, un albero di arance e una pomelia. Come nel caso delle biblioteche, la loro cura sarà affidata ad un gruppo di commercianti.
Un piccolo grande progetto che parte dal basso, con la speranza di poter rafforzare i rapporti all’interno della comunità, creare – perché no – legami tra i più poveri e le istituzioni (comprese le biblioteche pubbliche, le scuole, etc.) e dare vita a discussioni sui libri evidenziando la funzione aggregativa della lettura, spesso sottovalutata e vista, al contrario, come un’attività da vivere in completa solitudine.
Senza dimenticare che lo scambio culturale rappresenta un’opportunità straordinaria per la crescita della società e del senso civico e un’idea del genere, un’ottima occasione per dimostrare unione e cooperazione nel far circolare liberamente e gratuitamente la cultura. «Crediamo che questa iniziativa, a costo zero per la collettività, possa essere un modo molto concreto per promuovere sia la cultura sia un modo diverso di vivere la città, riappropriandosene e curandola».