Tesoro di Hitler, trovate altre sessanta opere
I quadri si aggiungono a quelli recuperati a Monaco di Baviera a novembre
La collezione privata di casa Gulritt è ancora più vasta di quanto si potesse pensare. Dopo lo straordinario ritrovamento avvenuto lo scorso novembre nella sua abitazione di Monaco di Baviera, in seguito al quale erano state rivenute ben 1500 opere d’arte rubate ai tempi del regime nazista, ieri ne sono state ritrovate altre sessanta.
I capolavori ritrovati a Monaco facevano parte di quella che durante il Terzo Reich era stata definita “arte degenerata” ovvero opere moderne o astratte che Hitler riteneva avessero caratteristiche devianti attribuite alla “corruzione ebrea” che potevano influenzare negativamente i cittadini. Pertanto erano state sequestrati dai musei tedeschi tra il 1937 ed il 1938.
Tra i quadri che l’81enne figlio dello storico mercante d’arte Hildebrand Gurlitt, nascondeva nella sua casa di Salisburgo ci sarebbero anche dipinti di Monet, Picasso e Renoir. A rivelarlo è stata l’agenzia di stampa tedesca Dpa citando come fonte Stephan Holzinger, portavoce del collezionista, il quale ha tenuto a precisare che le opere sono già state messe al sicuro.
Holzinger ha anche aggiunto che, su richiesta di Gurlitt, le opere saranno esaminate da un gruppo di esperti per determinare se anch’esse facciano parte del gruppo di capolavori razziati durante la guerra. Stando da un primo esame questo sospetto è ancora da confermare. Le indagini nei confronti di Gurlitt, che risulta in custodia da almeno un anno, erano iniziate nel 2011 quando era stato fermato nel tentativo di portare denaro contante in Svizzera. Successivamente le autorità tedesche avevano fatto irruzione nel suo appartamento a Monaco riportando alla luce le opere d’arte trafugate dai nazisti.