Pubblicato: mer, 17 Feb , 2016

Verità di comodo e menzogne.

Il mondo ha bisogno di dialogo e di pace e invece gli si da guerra e distruzioni.

L’Osservatorio siriano sui diritti umani ha denunciato bombardamenti russi in Siria su un ospedale sostenuto da “Medici senza frontiere” che avrebbero provocato la morte di almeno nove persone. L’ospedale sarebbe stato colpito quattro volte in almeno due attacchi. Se così fosse, sarebbe assai difficile far passare la tesi dell’errore, peraltro sempre ipocrita.

profughisiriaMsf ha comunicato che la distruzione dell’ospedale preso di mira lascia una popolazione di circa 40.000 persone senza accesso a servizi sanitari in una zona in pieno conflitto. Qualche giorno fa la Merkel si è detta inorridita per le dimensioni e gli effetti dei bombardamenti russi sulla popolazione civile. Usa e Russia hanno concluso un accordo di tregua in Siria per consentire aiuti umanitari alle popolazioni stremate, ma Mosca si è affrettata a far sapere che comunque i raid militari sugli obiettivi ritenuti basi del terrorismo proseguiranno.

Ma non pare sia il terrorismo il primo avversario di Putin, dominatore senza scrupoli della situazione politica in Russia, dove, e secondo numerose opinioni, recentemente anche da fonti ufficiali britanniche, combatterebbe l’opposizione anche commissionando delitti. Il risultato perseguito da Mosca è la sconfitta dei ribelli e la riconquista da parte del presidente Assad del controllo sulla Siria. La lotta al terrorismo dell’Isis è la foglia di fico per nascondere nell’azione militare le mire egemoniche delle potenze regionali e internazionali, in un’area considerata vitale per il controllo delle risorse energetiche.

E’ per questo che all’attivismo guerriero di Mosca, Turchia e Arabia Saudita rispondono minacciando l’invio di truppe nella martoriata regione: non contro il terrorismo si muovono, con il quale quei due governi hanno sovente trescato, ma contro Assad e a favore dei suoi nemici. Pure Kerry per gli Usa ha dichiarato che il governo statunitense non scarta l’ipotesi dell’invio di truppe sul territorio siriano.

E’ Assad e le sue alleanze la materia del contendere e in Siria, come è stato per l’Ucraina, si prefigurano scenari da guerra fredda. Vi è la crisi strutturale di un modello di sviluppo, la follia neoliberista del mercato che dovrebbe espandersi all’infinito e che tutti ormai abbracciano: non si mascherano quindi più i contrasti con argomenti ideologici, non sono né questi, né le lotte di religione i motivi del contendere, ma il terrore, che attanaglia le cancellerie e i sacerdoti dello sviluppo globale e iniquo. Intanto le enormi masse dei profughi causati da questa guerra di menti smarrite, non dichiarata ma spietata, premono ai confini dei paesi sviluppati, la forbice tra poveri e classi medie che rischiano la sicurezza economica da una parte e l’1% di straricchi dall’altra si è tanto divaricata che manda inquietanti brontolii di rottura tragica, mentre anche la madre terra dimostra di reggere con difficoltà la stupidità della continua crescita.

Occorrerebbe, invece, dialogo e pace. Ma è rimasto solo Francesco a cercare di ricucire una lacerazione millenaria con la Chiesa ortodossa, incontrando a Cuba, altro simbolo di distensione, il Patriarca di Mosca Kirill. Un barlume di speranza. Sarà un inizio? Altri lo seguiranno? Vedendo quello che si muove, pure nelle primarie per l’elezione del Presidente degli Stati Uniti, non pare ci sia molto da stare allegri.

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