Pubblicato: sab, 12 Apr , 2014

Torino, aggredito l’autista del pm che indaga sui No-Tav

Aggredito ieri sera a Torino l’autista del pm Rinaudo, più volte minacciato dai No-Tav

 

602-408-20110704_091405_3221015C«Questo è quello che succede ai servi dei servi», è quanto tre uomini incappucciati hanno detto, dopo averlo picchiato, all’autista di Antonio Rinaudo, uno dei pm torinesi che indagano sull’ala violenta dei No-Tav.

L’autista, un ex-carabiniere di cui è stato diffuso solo il nome di battesimo, Giuseppe, è stato aggredito ieri sera intorno alle 21 quando, uscito da casa per buttare l’immondizia, è stato avvicinato da tre uomini a volto coperto che l’hanno selvaggiamente picchiato e ferito con un coltello. Finché, prima di scappare, e dopo averlo apostrofato «servo dei servi», non hanno concluso con l’eloquente minaccia «Oggi tocca a te. Domani verranno gli altri».

Giuseppe, che è stato soccorso all’ospedale Mauriziano, ha diverse ferite al volto e agli arti e una probabile frattura alla mano, lesioni fortunatamente superficiali che gli valgono circa 20 giorni di prognosi.

L’agguato di ieri sembra è il culmine di mesi di minacce ai magistrati impegnati nelle indagini. Non solo scritte anonime sui muri torinesi, Rinaudo sarebbe stato addirittura seguito fino a casa nei giorni scorsi. Il pm, la cui scorta è stata rinforzata nei giorni scorsi, è probabilmente un obiettivo al di fuori della portata degli aggressori ed ecco che si spiega l’agguato all’autista, una “preda” più facile da colpire, una sorta di vendetta trasversale in perfetto stile mafioso.

Il primo ad esprimere solidarietà è stato il senatore del PD Esposito, anche lui in passato vittima di minacce: «Tutto questo è pazzesco, va fermato subito. Ci sono connivenze, silenzi e strizzatine d’occhio che producono questi effetti da parte di chi vuole giustificare anche ciò che è ingiustificabile». A parlare è anche il pm Rinaudo che definisce l’azione come «un agguato organizzato e pianificato da tempo e che potrebbe essere solo l’inizio di una offensiva più mirata contro le persone»

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