Pubblicato: ven, 10 Gen , 2014

Tar: elezioni da rifare in Piemonte

Accolto il ricorso presentato da Mercedes Bresso. Cota: «Andrò avanti, chiedo giustizia», il leader del Caroccio Salvini: «Democrazia a rischio»

 

Mercedes Bresso

Mercedes Bresso

«Seppure in ritardo è stata fatta giustizia». Mercedes Bresso commenta con queste parole la sentenza del Tar del Piemonte che annulla con effetto immediato la proclamazione degli eletti al consiglio regionale e prevede la «rinnovazione della competizione elettorale». Il Tribunale amministrativo regionale ha accolto il ricorso promosso dalla sfidante di Cota alle ultime regionali, ottenendo l’annullamento del risultato elettorale che l’aveva vista perdere con nove mila voti di scarto. A determinare la decisione del Tar è stata la presenza nella coalizione vincente della lista “Pensionati per Cota” con la quale è stato eletto consigliere regionale Michele Giovine, condannato in via definitiva a due anni e otto mesi per il reato di firme false. Con ventisette mila voti, la lista sotto accusa è stata decisiva nella vittoria di misura del candidato della Lega.

A quattro anni dalle elezioni regionali, il Tribunale si è pronunciato con un sentenza che è immediatamente effettiva e che pone fine alla giunta Cota ma la vicenda potrebbe non concludersi con la sentenza del Tar dato che è possibile ricorrere al Consiglio di Stato. Entro una decina di giorni arriveranno le motivazioni della sentenza ma già da domani si potrà presentare ricorso. Una possibilità che sembra non impensierire la Bresso secondo la quale «ci sono tutti i tempi per andare a votare insieme alle elezioni europee».

La notizia ha scatenato le reazione del leader della Lega Matteo Salvini che a Sky Tg 24 ha assicurato che Cota sarà ricandidato «a testa alta», e che sulla sua pagina Facebook ha definito la sentenza come «un attacco alla democrazia» puntando il dito contro i giudici e la sinistra che «anche quando perdono riescono a vincere». Nella pagina di Salvini c’è spazio anche per un riferimento allo scandalo delle spese in Piemonte e ai boxer verdi di Cota «Altro che mutande. Forse a qualcuno hanno dato fastidio i 30 milioni di euro di risparmio secco, all’anno, dei costi della politica in Regione Piemonte». Il diretto interessato, Roberto Cota, definisce la sentenza del Tar «una vergogna» e oltre a denunciare come dalla sua elezione sia stato «oggetto di una persecuzione senza pari», annuncia di voler presentare ricorso al Consiglio di Stato e che continuerà a fare il governatore.

Nel Pd intanto si festeggia e Mercedes Bresso lascia intendere che non è così scontato che sia lei la candidata alle prossime regionali: «Personalmente sono impegnata con il Comitato delle Regioni Europee, preferirei forse candidarmi al Parlamento europeo». Il Pd sembra infatti orientato verso la candidatura di Sergio Chiamparino, già sindaco di Torino e ora presidente della Compagnia di San Paolo. Nel centrodestra, nonostante le parole di Salvini, gli sfindanti potrebbero essere Gilberto Pichetto o Claudia Porchietto, attuali assessori nella giunta Cota, che potrebbe allontanarsi dal polverone alzatosi in Piemonte, candidandosi alle Europee.

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