Pubblicato: sab, 8 Feb , 2014

Stampa indiana: “Per i marò accusa di violenza, non di omicidio”

I giornali indiani confermano che sarà eliminata la richiesta della pena capitale per i due fucilieri italiani ormai da 2 anni detenuti in India
Marò-India-2

I due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

Niente accusa di omicidio per i due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il rapporto della polizia investigativa indiana Nia con i capi d’accusa a carico dei due italiani non conterrà più l’imputazione di «omicidio» di due pescatori del Kerala, ma quella di «violenza» ai danni delle due vittime.Lo scrive oggi la stampa indiana.

Secondo i quotidiani The Times of India e The Hindu, il ministero dell’Interno avrebbe mantenuto l’uso della legge antipirateria (il Sua Act), ma si è detto favorevole al ricorso solo al all’articolo 3 comma ‘a-1’, che dice che  chi «compie un atto di violenza contro una persona a bordo di una piattaforma fissa o di una nave (…) mettendo in pericolo la navigazione sicura di essa, sarà punito con la prigione per un periodo che può estendersi fino a dieci anni e può essere sottoposto a multa». La Nia adesso dovrebbe attenersi a questo comma e non a quello evocato fino ad oggi, il comma ‘g-1’ secondo il quale chiunque, commettendo un atto di violenza contro una nave indiana, «provoca la morte di una persona qualsiasi, sarà punito con la pena di morte».

The Indian Express non si discosta di molto dalla versione degli altri due quotidiani, ma precisa che comunque contro Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sarà anche utilizzata la sezione 302 del Codice penale indiano che implica una possibile condanna a morte. «Ma la possibilità per gli imputati di essere condannati alla pena capitale – commenta il quotidiano – è davvero bassa perché la loro azione non rientra nei casi eccezionali in cui è richiesta».

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