Pubblicato: sab, 29 Mar , 2014

Quando gli USA si ritirarono dal Vietnam

 41 anni fa terminava il coinvolgimento americano in Vietnam,  la guerra sarebbe però durata fino al 1976

 

vietnam-war-soldiersIl conflitto nel sudest asiatico iniziò negli anni ’50, quando l’area era ancora sotto il dominio francese,  per sottrarsi all’influenza coloniale europea. Una volta terminata, e vinta, la guerra contro la Francia, il Vietnam si ritrovò diviso in due lungo il 17° parallelo ma questo non portò alla pace. Il Vietnam del Nord comunista aveva l’obiettivo di riunificare tutto il Paese asiatico e proprio per questo le sue forze iniziarono ad infiltrarsi nel territorio meridionale per provare a sollevare la popolazione contro il regime filoamericano di Saigon. Proprio per aiutare quest’ultimo, nel 1959, gli Stati Uniti decisero di inviare circa 700 “consiglieri militari”, coinvolgimento che, sotto le presidenze Kennedy e Johnson, aumentò costantemente fino ad arrivare alla presenza ben mezzo milione di uomini alla fine del 1968.

Anche se nell’immaginario collettivo la guerra fu essenzialmente combattuta dagli USA e dal Vietnam del Sud contro il Nord di Ho Chi Minh, in realtà anche altre nazioni mandarono contingenti, anche numerosi, nel Paese asiatico a supporto del Vietnam del Sud. Il conflitto, infatti, nacque come un’azione della SEATO (il corrispettivo della NATO nel sud-est asiatico) e vi parteciparono truppe sudcoreane, australiane, neozelandesi, filippine e thailandesi. La motivazione di facciata dell’intervento era la difesa della democrazia contro l’invasione delle forze comuniste, in realtà era un conflitto da inquadrare nel contesto della guerra fredda. Il regime del Sud, infatti, non aveva nulla di democratico ed era corrotto e sanguinario come quello del Nord Vietnam ma, a differenza di questo, era anticomunista, e questo gli bastava per guadagnarsi l’appoggio dell’Occidente.

La guerra fu particolarmente cruenta, le stime più credibili parlano di circa 1,5 milioni di morti tra i combattenti (di cui 1,3 tra nord e sudvietnamiti) e altri 2,7 milioni tra i civili. A parte la popolazione civile schiacciata tra l’incudine e il martello dei contendenti, i vietnamiti erano sottoposti ai pesantissimi bombardamenti americani e subivano, in combattimento, il vantaggio tecnologico e di addestramento delle truppe USA mentre quest’ultime, scarsamente motivate, si ritrovavano a combattere in un ambiente ostile senza aver chiaro chi fosse il nemico e l’alleato, in condizioni molto lontane da quelle per cui erano addestrate e preparate. Quella del Vietnam, più delle altre guerre, fu un vero inferno per le persone coinvolte nei 15 anni di durata.

Dal 1968, con la presidenza Nixon, complici le proteste in patria, si cominciò a parlare di disimpegno americano e di “pace onorevole”. I primi 4 anni di Nixon furono rivolti a questo anche se, proprio per costringere i comunisti al tavolo delle trattative, ripresero, nel 1972, i bombardamenti nel Nord Vietnam che fu pesantemente colpito nelle infrastrutture e nella capacità militare e industriale. Raggiunto un accordo nel gennaio del ‘73 a Parigi, gli americani, sconfitti, si ritirarono completamente nel giro di due mesi con l’ultimo soldato americano che lasciò il Vietnam il 29 marzo 1973. In realtà gli Stati Uniti si erano impegnati a sostenere economicamente e con armamenti il regime del Sud, affinché questo potesse difendersi dai vicini, ma gli avvenimenti interni americani (non ultimo il Watergate) portarono gli USA a disinteressarsi del Vietnam, tanto che nel 1976 i Viet Cong riuscirono, senza troppe difficoltà, ad occupare Saigon e ad unificare il Paese sotto il regime comunista del Nord.

La guerra, oltre che per il Vietnam con i suoi milioni di morti, fu un trauma anche per la società americana. Non solo gli Stati Uniti furono sconfitti per la prima volta, ma l’intera Nazione fu scossa dalla particolare brutalità di un conflitto che appariva immotivato. L’impatto nella cultura americana fu tale che sono numerosi i film e le canzoni riguardanti la guerra e ancora oggi quel conflitto è un tema scottante, come una sorta di trauma da cui la società americana non riesce a liberarsi. A differenza, paradossalmente, di quella vietnamita che in quella guerra pagò un prezzo, in termini di morti e distruzione, ben più alto.

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