Pubblicato: lun, 10 Mar , 2014

Polemica per il David armato

I l capolavoro cinquecentesco utilizzato per commercializzare armi 
La pubblicità incriminata

La pubblicità incriminata

Il David di Michelangelo armato di fucile. E’ la trovata pubblicitaria della Arma Lite Inc., un’azienda americana produttrice di armi. Il fotomontaggio sul quale capeggia la scritta “AR50A1: un’opera d’arte” è comparso sulle riviste di settore statunitensi, ha fatto il giro del mondo in breve tempo suscitando non poche polemiche. Indignazione e sconcerto sono le parole più usate per descrivere le reazioni del mondo culturale e politico italiano. «La legge dice che la valenza estetica dell’opera non può essere snaturata. Oltre che ad un atto illecito, siamo di fronte ad un atto di cattivo gusto» è il commento di  Angelo Tartuferi direttore della Galleria dell’Accademia che dal 1873 ospita l’originale del David. Dure anche le parole del ministro Dario Franceschini che come scrive su twitter, promette un’azione legale nei confronti dell’azienda americana in quanto «l’immagine del David armato offende e viola la legge». Intanto la sopraintendente del Polo museale fiorentino, Cristina Acidini ha intenzione di diffidare la Arma Lite Inc dall’utilizzo dell’immagine. L’opera di Michelangelo è infatti coperta da diritti e l’utilizzo dell’immagine a scopi commerciali,  può avere luogo solo in seguito ad un permesso speciale dal parte dello Stato.

Permesso che l’Arma Line si è guardata bene dal chiedere dato che alla Sovraintendenza non è mai stata presentata alcuna istanza di autorizzazione. Le autorità italiane fanno comunque sapere che l’utilizzo dell’immagine non sarebbe mai stato accordato poiché tale pubblicità “non è congrua con l’opera d’arte”. Dello stesso avviso è Sara Nocentini, assessore alla cultura della Regione Toscana che spiega: «questa pubblicità non solo offende terribilmente la storia e l’arte della nostra città e del nostro Paese, ma mostra l’arroganza di una deriva economicista che si appropria di beni comuni, patrimonio dell’umanità, per piegarli a fini privati, commerciali e di profitto. Tutti/e noi, come cittadini/e siamo chiamati a difendere il valore artistico e simbolico di questo bene comune. La Regione Toscana sarà al fianco del Governo nazionale, dell’Amministrazione Comunale e della Soprintendenza per contrastare questo abuso». Ben più duro il commento dell’attuale reggente di Firenze Davide Nardella che dichiara: «La scena del David di Michelangelo armato che compare nella pubblicità di una fabbrica statunitense di fucili è meschina. I grandi simboli di Firenze sono simboli di pace e testimoniano la missione stessa di questa città: essere la capitale della pace». La Arma Lite, che probabilmente non si aspettava una simile reazione da parte del nostro Paese, ha già fatto sparire dal suo sito la foto incriminata.

 

 
 

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