Pubblicato: ven, 23 Mag , 2014

Palermo, al Biondo una serata nel ricordo di Giovanni Falcone

Al Teatro Biondo Stabile di Palermo per la terza edizione di “Le notti della Memoria” è andato in scena “Vent’anni di trattativa – A cavallo tra Stato e Mafia”
Giovanni Falcone

Giovanni Falcone

Grande ressa all’ingresso del Teatro Biondo di Palermo per la terza edizione di “Le notti della Memoria” per assistere a “‘Le notti della Memoria – Vent’anni di trattativa – A cavallo tra Stato e Mafia“, una serata di approfondimento incentrata sulla Trattativa tra i vertici dello Stato e Cosa Nostra, attualmente ancora oggetto di indagini giudiziarie. Alla vigilia del ventiduesimo anniversario della strage di Capaci il tema della Trattativa, è stato approfondito dai giornalisti Giuseppe Pipitone, de Il Fatto quotidiano, Giorgio Bongiovanni, di Antimafia 2000 e Luigi Perollo, di Trm che hanno dato il loro personale punto di vista sull’argomento. Perollo parlando del giorno in cui venne ucciso Paolo Borsellino, parla di registrazioni video in cui si vede «un uomo che prende una borsa di pelle, la borsa di Paolo Borsellino» e allontanarsi; quella borsa però «poi ritorna» e viene ritrovata sul sedile posteriore della Croma sulla quale viaggiava Borsellino. È la borsa in cui c’era la famosa agenda rossa dell’Arma dei Carabinieri, nella quale secondo i collaboratori, venivano annotati da Borsellino gli elementi utili a scoprire chi avesse ucciso l’amico e collega Giovanni Falcone. Perollo racconta anche di un viaggio di Paolo Borsellino, a Salerno, insieme al tenente Canale che una notte, svegliatosi nella camera d’albergo che divideva con il giudice, lo trova intento a scrivere intensamente sull’agenda. Quando il tenente gli chiede  il motivo della sua scrittura nottura, Borsellino risponde: «Stanno accadendo cose così gravi che le devo segnare tutte».

La serata, condotta dall’attore Cristiano Pasca, ha visto anche la partecipazione di Sabina Guzzanti, Pif, Stefania Petyx oltre a quella di artisti come Salvo Piparo e Costanza Licata, Ivan Fiore, Lorenzo Pasqua, Roberto Pizzo, i Bottega Retrò e il dj Mario Caminita. Sabina Guzzanti, che dal 2009 lavora alla realizzazione di un film sulla trattativa, ha sottolineato come nel corso di questi anni sia cambiata la percezione sul processo. Da una fase iniziale in cui «quando parlava Ciancimino sembrava fatta, sembravamo vicini alla verità», si è arrivati allo stop del CSM che ha revocato la facoltà di svolgere ulteriori indagini a tutti i magistrati che si occupano della Trattativa. La Guzzanti definisce il processo sulla Trattativa «storico» in quanto «cerca di ricostruire un passaggio storico della nostra Storia, le cui conseguenze stiamo pagando caramente tutt’oggi» ricordando che in molti, tra testimoni di giustizia e uomini delle istituzioni, «il fatto che ci sia stata una trattativa alla fine l’hanno sputato fuori. L’ha detto Martelli, l’ha detto Amato, l’ha detto Violante, l’ha detto Mori, l’ha detto anche D’Ambrosio». Un elenco, quello fatto dalla Guzzanti, che stride con le polemiche degli ultimi giorni e con le misure prese dagli alti organi della magistratura che invece di supportarlo, sembrano impegnate ad ostacolare il lavoro di chi, come i magistrati che indagano sulla trattativa, vuole fare chiarezza e sancire una volta e per tutte se questa trattativa debba continuare ad essere chiamata presunta o inscriverla ufficialmente nella Storia d’Italia.

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