Oggi siamo “populisti”
Gli umori del cittadino medio ed il virus del nuovismo.
In un momento in cui il gradimento dei cittadini nei confronti della politica era al minimo storico il giovane Renzi che prometteva rottamazioni sembrò ai più la strada verso il cambiamento.
Ad oggi, l’unica rottamazione che abbiamo visto è quella nei confronti dei dissidenti del proprio partito.
Il disincanto è palesato con la risposta dell’elettorato, lo stesso che alle europee aveva determinato la grande vittoria alla linea del neo eletto premier oggi manifesta il proprio dissenso infliggendogli alle ultime elezioni il peggior risultato.
Come mai? Come titolava l’Espresso “”Renzi ha perso perché non ha fatto Renzi”.
Il vecchio sistema prosegue la sua strada, anzi. Gli inciuci di palazzo sono la linea guida. I cambi di casacca, addirittura da opposizione a governativo continuano alla faccia della volontà degli elettori. Ma a questo si porrà rimedio sostituendo gli elettori con i capi partito che sceglieranno in nostra vece i parlamentari a loro più graditi.
Sempre ad oggi, proseguendo con le citazioni, come dice Davigo: “I politici non hanno smesso di rubare, hanno smesso di vergognarsi”.
Le mafie continuano a gestire gli appalti. Qualche legge potrebbe intaccare il fenomeno, per dirne una, basterebbe vietare il subappalto negli appalti pubblici. La risposta alla mancanza di norme a proposito l’aveva data Borsellino: “lo stato e la mafia sono due poteri che occupano lo stesso territorio, o si fanno la guerra o si mettono d’accordo”.
L’elenco potrebbe essere interminabile, ma per oggi basta con il populismo.
Allora? Via renzi, viva Renzi.
“Morto un papa se ne fa un altro”? Renzi, Salvini, 5 stelle?
La risposta alla cattiva politica non è la ricerca della buona politica, se pur difficile da trovare. La reazione comune alla parola “politica” è l’orticaria che non curata si è trasformata in virus. Il germe che si sta diffondendo anche in Europa si chiama nuovismo, l’importante è cambiare sempre e comunque. Sei un politico? Non ti voto, sei uno venuto dal nulla? Non importa se non hai competenze, avrai il mio consenso. Un sindaco ha fatto bene? Non importa, lo cambiamo. Una legge potrebbe essere peggiorativa? Emaniamola in nome del cambiamento.
Ora è arrivato il momento della costituzione. Potrei dire che è quella nata dalla resistenza, che è costata vite umane, che l’equilibrio dei padri costituenti che guardavano all’interesse della nazione oggi non esiste in molti parlamentari, ma sarei tacciato d’essere conservatore ed io che continuo ad emozionarmi se vedo braccia alzate con un pugno chiuso non posso accettarlo. Intanto, nel dubbio che si svolga, ad ottobre arriva il referendum costituzionale, in attesa del vaccino che sconfigga il virus del nuovismo, “io speriamo che me la cavo”.