Pubblicato: mer, 5 Lug , 2017

Montevarchi, Giunta Chiassai: il bilancio di un anno.

Abbiamo chiesto il parere dell’opposizione e tra la gente di Montevarchi.

 

La domanda è il bilancio del primo anno di governo della Giunta Chiassai, anche in considerazione delle recenti dimissioni non dimissioni di Luciano Bucci dalla carica di vicesindaco con delega ai lavori pubblici, che qualche dubbio sulla tenuta della maggioranza di governo della città non possono non sollevarlo. Abbiamo chiesto a Francesco Maria Grasso, ex sindaco e consigliere di Montevarchi Democratica, di riferire il suo parere di esponente dell’opposizione.

Ci ha risposto che questa è ancora una fase interlocutoria, e tuttavia se si cercassero di vedere i primi segnali del rilancio annunciato, la sensazione sarebbe di inerzia. Manca, dice Grasso, la programmazione che dovrebbe preparare una nuova fase e la città, la maggiore del Valdarno, appare rinunciare al compito di guida sul territorio e nei rapporti con la Regione. Il minore ruolo alla Conferenza dei sindaci ne sarebbe chiaro sintomo.

La Giunta Chiassai, ribadisce il consigliere di Montevarchi Democratica, non difende la medicina territoriale, dunque i servizi sul territorio che dovrebbero garantire la continuità assistenziale, l’integrazione tra assistenza sanitaria e sociale e costituire l’intervento preventivo prima del ricorso all’ospedale: la pediatria, l’odontoiatria sociale, i medici di famiglia; le case della salute per questa amministrazione sarebbero carrozzoni politici. Ma anche per la conservazione dei reparti e delle specialità dell’ospedale La Gruccia bisognerebbe attivarsi, in accordo con gli altri sindaci, per ottenere l’obiettivo del bacino di utenza di 150.000, limite nazionale e regionale che si raggiunge solo unendosi con l’area fiorentina o comunque ricompattando il Valdarno sul fronte della sanità. Però, sostiene Grasso, benché la sanità stia al primo posto nel programma elettorale del nuovo sindaco, nulla appare più muoversi.

L’elenco che l’ex sindaco fa dei ritardi della nuova amministrazione è lungo. Per la politica urbanistica è da un anno che si aspetta il piano regolatore, sulle opere pubbliche sono fermi gli interventi sulle strade, i lavori per le casse d’espansione al Pestello, gli appalti del centro storico, il campo sportivo di Levanella. Non procede il coordinamento coi comuni del Valdarno: si avevano cinque associazioni di servizi col comune di Terranuova ma tre sono state disdette, rimangono solo polizia municipale e personale, e l’accordo con il comune di Bucine per il governo unitario delle frazioni condivise, Levane e Mercatale, appare rotto.

Uno dei fiori all’occhiello del comune di Montevarchi, sostiene ancora Francesco Grasso, erano i servizi sociali; in verità una caratteristica che connota un po’ tutte le amministrazioni di questo territorio valdarnese, uno strumento che promuove la giustizia sociale. Ebbene, secondo il consigliere dell’opposizione, nelle previsioni di bilancio i servizi sociali e scolastici sono stati ridotti del 40%. Come ridotta del 50% sarebbe la promozione del territorio, mentre i fondi per la cultura sarebbero stati azzerati.

I nuovi amministratori comunali hanno risposto a tali appunti dell’ex primo cittadino con l’argomento delle sofferenze di bilancio lasciati dai passati governi della città, a causa di sprechi e di due contenziosi per opere eseguite che essi, come primo necessario passo verso un rilancio della comunità cittadina, si stanno adoperando di sanare, non tagliando ma razionalizzando le spese. Grasso, però, sul punto contesta che nel consuntivo del 2017 che riprende il bilancio di previsione 2016 si certificano 3 milioni e mezzo di avanzo e che infatti la nuova Giunta ne ha riservato 2.900.000 a garanzia, mentre 300.000 li ha spesi in contanti: tra cui 18.000 per un parco nuovo per le feste, 28.000 per l’iniziativa del decoro urbano che tuttavia, dopo la fase di promozione, sarebbe, a detta del consigliere di Montevarchi Democratica, ferma, e 40.000 per la nuova figura, tuttavia prevista seppur non obbligatoria, di addetta alla segreteria del sindaco.

Fin qui il parere dell’esponente dell’opposizione ed ex sindaco sconfitto da errori interni al suo partito e dal dinamismo della prima cittadina, espressione di forze politiche che da tempo premono per un avvicendamento alla conduzione del Comune.

Per non fermarci a opinioni di parte, dunque, abbiamo ascoltato giudizi di cittadini. Tra d’essi persone attente asseriscono che, almeno per adesso, passi significativi verso un cambiamento, un rinnovamento nel governo della città non ce ne siano stati, ma soltanto operazioni di facciata, per dare un’immagine in controtendenza rispetto alle passate giunte. Per alcuni sarebbe significativa in tal senso la mancata partecipazione ad Oriente Occidente, motivata con la decisione di ridurre i finanziamenti a soggetti terzi e col fatto che non si può pensare che tutto sia dovuto e che non c’è il diritto alla conferma in automatico: questo per giustificare il diniego a una manifestazione musicale e culturale di alta qualità e che da Montevarchi ha preso inizio; o come il mutamento della viabilità.

Ancora tra i cittadini ci sono quelli che dicono di apprezzare alcuni provvedimenti come, ad esempio, gli interventi di pulizia delle aree verdi ed altri invece che criticano il traffico nel centro storico, altri che ritengono che qualcosa sia stato fatto ma molto resta ancora da fare e il tempo, dicono, c’è. Un’opinione che abbiamo sentito ripetere è che questo sindaco fa quello che dice, ma altri sostengono che è troppo presto per giudicare. La sensazione è che i cittadini, pur quando si dicano soddisfatti di alcuni interventi, tuttavia non scorgano quel deciso cambiamento promesso. Ma un anno è obiettivamente poco per poter giudicare.

Fulvio Turtulici (per community Valdarno)

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