Pubblicato: dom, 16 Ago , 2015

Migranti e piazzisti.

Tutti i canali televisivi si stanno impegnando in una miserabile propaganda: non si dice che c’è un problema planetario, si dice che la colpa dei mali sia di coloro che fuggono da guerre che non hanno dichiarato.

Ieri, o forse è stato l’altrieri, o un altro qualsiasi, in certi luoghi tutto e tutti paiono cloni, ho compiuto il gesto sciocco, la noia dell’estate certo, di pigiare il tasto di accensione della televisione. C’erano, ovvio, figuranti, ripetenti, piazzisti di sciocchezze e immancabili e, parrebbe, inevitabili, come ormai i nubifragi e i crolli, tanto che anche cambiando canale qualcuno d’essi comunque tocca, Salvini con la scritta e la Santanchè starnazzante. Ce l’avevano, e te pareva, con i migranti. E le menti elette se ne occupavano come si trattasse di un fatto di microcriminalità locale, però molto estesa e creata dalla malvagità di qualche spectrum politico.

In una conversazione pubblica che si volesse intelligente e rispettosa dell’utente, ai partecipanti si richiederebbe di essere documentati. La regola, invece, qui è che nessuno sappia di quello di cui parla ma parli. Perciò niuno di questi signori ha letto il recente rapporto dell’Onu.

images (1)Sono 60 milioni i profughi e gli sfollati nel mondo a causa delle guerre e delle persecuzioni. Una tragedia senza pari che soltanto nel 2014 ha spinto alla fuga 14 milioni di persone, in grande maggioranza siriani. Ma il rapporto dell’Onu sottolinea come moltissimi di questi disperati, rimangano vicini, fino a che e più possono, al luogo d’origine e soltanto una piccola frazione dello sterminato numero totale raggiunga, con viaggi spesso estremamente pericolosi, noi vediamo tragici, l’Occidente.

Il New York Times fornisce una mappa generale dei flussi migratori, degli esodi intrapresi dai profughi e dagli sfollati; da tener distinti, precisa il quotidiano, da coloro che sia per povertà, sia per scelte economiche si spostano per decisione libera. Tra questi ultimi, noi aggiungiamo, soprattutto tra quelli che non sono spinti dall’ indigenza, che arrivano con regolari documenti e talora con sufficienti sostanze, così da essere bene accetti, si possono celare i delinquenti. D’altra parte cosa che uno come Salvini dovrebbe sapere bene: suoi compari in camicia verde, che tanto hanno blaterato di muri contro i poveri del sud, pure loro trattati da migranti, tuttavia accoglievano con piacere i calabresi ‘ndranghetisti che le valigie non le riempivano di stracci ma di euro pronto cassa, e che vengono serviti e riveriti in guanti gialli dagli stessi finanzieri e consulenti professionali e bottegai e artigiani padani da cui si serve anche Salvini inevitabilmente, perché stanno come i topi nel formaggio nella loro e sua terra dove il denaro non puzza, ottimamente considerati dalla società, e certo è così anche per la Santanchè, che tuttavia dallo schermo ancora starnazza.

Tornando al servizio giornalistico, il prestigioso quotidiano fornisce una mappa dalla quale si evince che l’obiettivo di molte di queste persone sia l’Europa centrale e settentrionale, Germania, Svezia, Francia, oppure Canada e Stati Uniti. L’Italia, insomma, è soltanto un Paese di transito come altri lo sono e magari più toccati da un esodo globale che interessa il mondo intero: occorrerebbe ricordare gli spostamenti di masse enormi dall’America centrale, così come all’interno dell’Asia.

La metà della popolazione siriana, circa 11,6 milioni di persone, è sfollata. Sono spinte, come naufraghi tra i flutti, dagli orrori della guerra civile, e della destabilizzazione della regione sono i nostri governanti e i nostri interessi di parte ricca del globo ad avere la stragrande colpa. Loro sono le vittime, non il contrario. Cercarlo di spiegare alla Santanchè, che comunque ancora starnazza, sarebbe più complicato del cammello per la cruna dell’ago. La maggioranza degli sfollati, tuttavia, è rimasta, pur spostandosi, all’interno dei confini della Siria. 3,9 milioni, invece, sono fuggiti all’estero nel 2014, ma la maggioranza rimane nei Paesi confinanti, Turchia, Libano, Giordania, Iraq. Il Paese, però, che sta ospitando il maggior numero di profughi siriani è l’Egitto. Sono 138mila i siriani che si trovano nella terra bagnata dal Nilo.

L’Africa conta 15 milioni di profughi e sfollati nella regione sub-sahariana, a causa delle guerre in Sudan, in Somalia e del conflitto in Niger. Anche qui sono grandi le nostre colpe. Basterebbe ricordarsi veramente, e non ipocritamente di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin: loro sono stati uccisi perché cercavano la verità sui nostri traffici d’armi e di occultamento di materiale radioattivo. La maggior parte dei fuggitivi africani non tenta di scappare in Occidente, come dimostrano i numeri. L’85% dei profughi rimane nella stessa Africa, ovvero trova rifugio in Medio Oriente, nella zona indiana e nel sudest asiatico: l’Etiopia ne accoglie 665mila, il Kenia 550 mila, la Turchia 1milione e 600mila, l’Iran 982mila, il Pakistan 1milione e 500mila. In Occidente i Paesi più interessati dall’esodo sono Stati Uniti e Francia: insieme ne raccolgono 760mila.

Bene, secondo i dati del nostro Ministero degli Interni, gli immigrati, tutti gli immigrati, di qualunque provenienza siano, presenti sul territorio italiano, numeri del 2015, sono 78.784, di cui 48.437 ospitati in strutture temporanee. Poca cosa rispetto a una tragedia epocale. E il lavoro non ce lo tolgono i migranti, almeno che la vostra più grande aspirazione non sia raccogliere pomodori da schiavi sotto negrieri italiani, ce lo tolgono Renzi e Confindustria con il job act e l’abolizione dell’art.18, cose per le quali Salvini porta poche o nulle magliette scritte e che la Santanchè approva. Non fatevi fregare, cittadini italiani, il pericolo di malattie è ben minore di vostri viaggi esotici, la malaria non è contagiosa e il parassita della scabbia vive già qui come in qualsiasi altra latitudine. Non siate tanto sciocchi da farvi fregare da quegli individui che chiedono i vostri voti contro i migranti, per poi riciclare i soldi degli elettori in titoli e diamanti nei paesi d’origine dei migranti.

Lettori, e quanti ancora mantenete un barlume di sentimento razionale, spegnetela la televisione: vi è ancora la Santanchè che starnazza.

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