Pubblicato: sab, 23 Apr , 2022

Memoria e Storia : breve guida per capire il presente

Con la guerra che incalza oltre alla corsa agli armamenti, impazza un altro tipo competizione: quella allo schieramento. Si trascura la Storia e ci si affretta a prendere questa o quella posizione.  Cosa è più importante conoscere o schierarsi ?

 

Nella memoria degli ucraini di oggi, il ricordo più terrificante della loro storia del 900’, l’episodio intorno al quale si è costruita anche l’identità nazionale e il forte senso di essere nazione altra rispetto all’Unione Sovietica, è senza dubbio l’evento della ‘grande carestia’ dei primi anni ’30. Da Mosca, tale Joseph Stalin, cercava di imporre la sua grande( e folle) riforma agraria collettiva: togliere bestiame, terre, abolendo ogni forma di proprietà privata. L’Ucraina era il grande granaio dell’Unione Sovietica e Stalin ne voleva il controllo esclusivo. La dittatura stalinista provocò una grande ribellione del popolo ucraino, Mosca rispose affamando e deportando i contadini, confiscando tutto. Fino al crollo dell’ URSS di queste storie non si poteva parlare, con il tempo l’Ucraina ha ricostruito la sua identità nazionale( ancora una volta). Oggi questo tremendo avvenimento, lo possiamo leggere sui manuali scolastici che velatamente trasmettono anche un messaggio dicotomico. Buoni e Cattivi.

Nella memoria dei russi, l’evento più drammatico della loro storia contemporanea è l’invasione nazista. Sulla resistenza sovietica alla follia nazifascista si è costruito lo spirito nazionale in particolare dopo la caduta della CCCP. Come sempre accade, il nemico del mio nemico diventa mio amico ed è vero che da una parte della Ucraina Hitler è stato visto come un liberatore: colui che voleva sconfiggere la follia sovietica, la quale per anni affamava la popolazione ucraina. Una parte della popolazione ucraina, per odio contro il potere sovietico, accolse a braccia aperte i nazisti, collaborando con loro per tutta la durata della guerra, macchiandosi di crimini atroci. Gli effetti di questo sentimento filonazista in funzione anti-sovietica si vedono ad esempio nella presenza di armate dichiaratamente naziste nei ranghi dell’esercito ucraino, vedi battaglione Azov.

Due memorie, due verità, due popoli, di cui uno ricorda la tragedia della carestia e uno la tragedia dell’invasione nazista. Entrambi i popoli, nella loro memoria, sono popoli aggrediti, vittime. Ognuno è il popolo invaso, che ha subito orrori e ingiustizie, innocente.  Entrambi hanno ragione a rivendicare e a coltivare la propria memoria.

L’errore che entrambi hanno commesso e commettono è il confondere la memoria con la Storia. Storia è dire Hitler e Stalin erano due criminali che stavano distruggendo l’Europa. Memoria è cercare nell’uno o nell’altro politiche utili per giustificare un attacco.

Due cose totalmente diverse. Su questo aspetto anche in terra italica siamo maestri. Per comprendere meglio la differenza tra memoria e storia porto un breve esempio. Tra qualche giorno sarà il 25 Aprile e la Resistenza dei partigiani rimane uno degli argomenti più divisi di questo paese. Bene. Storia è dire : “ i partigiani insieme agli alleati liberarono l’Italia dal nazifascismo”. La memoria è soggettiva. Una famiglia che durante gli anni ’40 sosteneva il fascismo ci dirà che i partigiani erano dei criminali che magari gli rubarono il raccolto, che loro erano una famiglia di brava gente e che viveva bene. È una memoria giusta, legittima e probabilmente veritiera ma non può essere condivisa, ditelo ad Orsini…

Quando si erge la memoria soggettiva a Storia, per fini personali, si assiste a eventi drammatici come quelli  in Ucraina e sui giornali scrive gente come il prof. Orsini.

Si può sperare

Che il mondo torni a quote più normali

Che possa contemplare il cielo e i fiori

Che non si parli più di dittature

Se avremo ancora un po’ da vivere

La primavera intanto tarda ad arrivare…

 

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