Pubblicato: ven, 19 Giu , 2020

Medici non Eroi. La professione medica oggi in trincea e la ricerca delle cure e di una sanità più trasparente, giusta e partecipata.

Da venerdì 19 giugno, alle ore 12, debutta su radio 100 passi la rubrica settimanale, Medici non Eroi. Le prime tre puntate avranno come protagonista il dottor Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale dei Medici e degli Odontoiatri.

 

     La rubrica ideata e condotta da Monica Soldano, andrà in onda  su radio100passi il venerdi, sabato e domenica alle ore 12.  Dalla trincea al ritorno alla gestione delle cure ordinarie. Cosa è successo e cosa è stato fatto dal nostro Governo e cosa non deve ripetersi più? Monica Soldano ne discuterà con esponenti del mondo medico, operatori sanitari, medici ed istituzioni, ma anche con bioeticisti, filosofi e sociologi. La prima puntata in onda domani alle ore 12 sarà anche l’occasione per ricordare coloro che hanno perso la vita per ritardi, errori, inesperienza dimostrata a tutti i livelli nella fase più drammatica di questa pandemia.

Il 3 giugno scorso, undici medici sono stati insigniti della medaglia di Cavalieri della Repubblica dal presidente Sergio Mattarella. Un riconoscimento in qualche modo a tutta la professione ed ai suoi valori, spesi nel servizio alla comunità, durante l’emergenza del Covid 19. La pandemia, infatti, ne ha già portati via  centosessantasette ed il primo è stato proprio un medico di famiglia, Roberto Stella, il presidente dell’Ordine di Varese. Di certo, nessuno di loro avrebbe voluto essere definito eroe, ma molte cose non sono andate come avrebbero dovuto ed il sistema sanitario è stato colto alla sprovvista: da troppo tempo depauperato di risorse e di personale sanitario, è stato letteralmente  travolto, soprattutto nella prima fase, quella in cui il virus è entrato negli ospedali dalla porta principale.

Per tutte queste ragioni, Monica Soldano ha chiesto l’ opportunità di un confronto radiofonico con il dottor Filippo Anelli, presidente della FNOMCeO, con una lunga esperienza clinica anche di  medico di medicina generale e da anni rappresentante dell’Ordine dei medici di Bari.  Lo ringraziamo per la sua disponibilità e per aver ripercorso con noi alcuni dei temi cruciali degli ultimi mesi: dalla sicurezza dei medici lasciati soli e senza presidi primari contro il virus, alla scoperta ed intuizione di utilizzare farmaci già noti per altre patologie ma anche contro il nuovo virus, dunque “off lable”.  Farmaci o terapie (quella del riutilizzo del siero dei malati) empiricamente ritenuti dai medici ospedalieri ed “in trincea” molto promettenti per alcune delle patologie più gravi causate dal Covid 19, ma il cui utilizzo è stato ostacolato o sospeso in base a motivi diversi o a dibattiti accesi, anche con i virologi, non sempre ragionevoli o comprensibili, a detta di alcuni, che, invece hanno chiesto di poterli studiare meglio e con maggiore convinzione.

Così, anche su questi passaggi, il presidente Anelli ha ripercorso con noi la gamma delle terapie oggi individuate ed ha ricordato l’intervento della FNOMCeO nella richiesta all’AIFA  per sbloccare la sospensione dell’idroclorochina, ad esempio.

IL governo della sanità pubblica

Sul piano del rapporto tra i poteri dello Stato, il presidente Filippo Anelli ha ribadito il suo sostegno alla linea del ministro Roberto Speranza, sottolineando che proprio l’esperienza fatta ha evidenziato un eccessivo protagonismo delle regioni, che hanno accentrato le decisioni, senza condividerle con il territorio, mentre il centralismo della governance necessiterebbe, al contrario,  di una migliore ed ampia sinergia con i bisogni e le risorse dei territori, non con una minore partecipazione.

Filippo Anelli, ha inoltre, riconosciuto un necessario plauso anche alla capacità personale di ascolto del ministro della Salute, Roberto Speranza, che è riuscito con determinazione a far stanziare denari per incentivare l’assunzione di oltre 5000 infermieri, per far ripartire anche la professione medica con più borse per gli specializzandi. Tutto questo è sufficiente?  – Al Governo, di certo, si vorrebbe chiedere sempre di più – ha sottolineato Anelli, ma lo spirito e la direzione in cui si sta andando ci fanno ben sperare. Qualcosa si è mosso – Ha ribadito.

Il ritorno alla ordinarietà

Rispetto alla sanità ordinaria c’ è, invece, da affrontare un periodo ancora critico, perché occorre ripristinarla in fretta, prima che ci si ritrovi a dover affrontare una  eventuale nuova fase di contagio, attesa in autunno. Per affrontarla,  secondo il presidente FNOMCeO, senza intasare i pronto soccorso, occorre richiamare i medici ai principi etici e deontologici che dovrebbero portarli a vaccinarsi per l’influenza, per tutelare i propri pazienti, soprattutto i più fragili. Rispetto all’obbligo vaccinale, però, il dottor Anelli, riconosce che è un punto critico e delicato. Infatti, al momento, anche se si è tentata già in Parlamento, la strada della legge ordinaria, si aspetta che i medici lo facciano a prescindere, per impedire il sovvraccarico nei pronto soccorso, dunque, in un’ ottica di migliore gestione della sanità pubblica, soprattutto al tempo del Covid 19- Concludendo, nella terza intervista, quella sull’obbligo del vaccino antinfluenzale, potrete ascoltare su radio 100 passi, domenica, alle ore 12, il presidente della FNOMCeO rispondere a numerose obiezioni che circolano in questi giorni, partite proprio dai ricorsi di 180 medici, contro la ordinanza della Regione Lazio che li obbligherebbe da settembre, ma che è stata  contestata già davanti al TAR del Lazio per illegittimità del potere (la Regione) da cui è stata emanata. Il presidente Anelli, ai nostri microfoni, non si è affatto sottratto ad alcune delle domande più ricorrenti, come: se il contagio da Covid 19 fosse molto basso o insignificante a settembre, ritiene sempre utile l’obbligo della vaccinazione antinfluenzale per gli operatori sanitari e gli ultra sessantacinquenni ed una forte raccomandazione per i bambini dai 6 mesi ai sei anni? Esistono dati scientifici che ce ne confermino la reale utilità? Non le sembra eccessivo che per tutelarci dalle malattie l’unico modo sia assumere farmaci (comunque mai a rischio e a costo zero) piuttosto che immaginare un sistema che rafforzi biologicamente il nostro sistema immunitario e che limiti il ricorso ai farmaci stessi, facendoci guadagnare salute?

Potrete riascoltare tutte le risposte venerdi, sabato e domenica alle ore 12, collegandovi sul sito www.radio100passi.net oppure dai vostri cellulari scaricando l’app gratuita radio100passi. Sintonizzatevi!

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