Madrid, feriti tre toreri a Las Ventas: corrida sospesa
David Mora, uno dei tre toreri feriti è grave. Nella storia della corrida di San Isidro la corrida è il terzo episodio di annullamento
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Alle sette del pomeriggio nella Plaza de Toros de Las Ventas a Madrid, è tutto pronto per la corrida organizzata in occasione della festa di San Isidro, patrono della capitale spagnola. Ad attendere il primo toro, che si chiama Deslìo, c’è il madrileno David Mora, che lo attende in ginocchio davanti alla porta dalla quale i tori entrano nell’arena, ma quando Deslìo si lancia contro il torero non si lascia ingannare dal suo capote lo colpisce; il toro lo incorna alla spalla, lo sbalza in aria più volte e infine lo colpisce alla coscia sinistra recidendo l’arteria femorale. Tutto succede in meno di un minuto.
La corrida prevede che ogni torero debba combattere contro tre tori, ma Deslìo è ancora pronto a dare battaglia e quindi scende nell’arena il secondo torero, l’andaluso Antonio Nazaré che lo ucciderà dando l’impressione agli spettatori che quello di David Mora fosse solo un imprevisto. Nazaré però si ritroverà nella polvere poco dopo quando, un toro dell’allevamento Los Chospes, lo costringe ad andare in ospedale con un lesione ai legamenti del ginocchio e un’incornata al petto. Il secondo toro è poi riuscito a sopravvivere anche al terzo e ultimo torero, Saúl Jiménez Fortes, un giovane torero di Malaga colpito alla gamba destra mentre tentava di ucciderlo con la spada.
Dopo soltanto un’ora di corrida, al presidente de “Las Ventas” non è rimasto altro da fare che sospendere la corrida a rimandarla a data da destinarsi. Una sospensione storica che ha soltanto due precedenti entrambi nel mese di maggio del 1979. Mentre in Spagna la Commissione Cultura del Congresso vuole presentare una richiesta all’Unesco per inserire la corrida nella lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità, ci piace pensare che a questo proposito vogliano dire la loro, oltre agli spagnoli contrari, anche i tori. Sfidare la natura è pericoloso, lo sanno bene i tre toreri che in meno di un’ora sono stati feriti quasi a morte dai due tori, per una volta eroi e non martiri della corrida.