Pubblicato: mar, 29 Apr , 2014

La leggenda della mitica discarica di E.T. è vera!

L’extraterrestre più famoso del grande schermo ha dormito sotto il deserto messicano per 30 anni

 

 

Leggende metropolitane, Nerd incalliti e un periodo in cui bastavano un centinaio di righe di codice per pubblicare un videogame, sono gli ingredienti di questa storia incredibile, rivelatasi vera.

La creatura venuta da un altro pianeta, conosciuta in tutto il mondo attraverso la splendida pellicola di Steven Spielberg, ha dormito durante gli ultimi 31 anni in una discarica nel deserto messicano ad Alagomordo.

La leggenda quindi è vera: E.T. l’extraterrestre, è stato seppellito nella discarica di Alagomordo in New Mexico.

La storia

Per chi non la conoscesse la storia al centro di questo mito, bisogna tornare agli anni 80, ai primi personal computer per tutti gli utenti e al dominio incontrastato dell’Atari in ambito video ludico, che proprio in quel periodo decise di fare un gioco su licenza sfruttando la scia positiva della fortunata pellicola cinematografica. Si affrettarono dunque i tempi di questa pubblicazione e venne incaricato il programmatore Howard Scott di portare a termine l’opera in soli 5 mesi, Atari infatti decise che il gioco dovesse uscire a Natale del 1982.

Una sola persona in 5 settimane per un gioco costato la bellezza di 25 milioni di dollari. L’idea del programmatore era quella di non fare un gioco simile nelle dinamiche a Pacman, ma dotarlo di una veste grafica diversa. Tuttavia il poco tempo e l’uscita forzata per Natale generarono un prodotto incompleto pieno di difetti e ancora da testare, quella che oggi insomma definiremmo forse una versione beta, per alcuni addirittura una versione alfa. Da subito le lamentele degli utenti e e scaffali ancora pieni costrinsero Atari a ritirare dal mercato il prodotto e a risarcire gli utenti delusi con 40 dollari.

La Legenda

Per il momento abbiamo solo raccontato la storia di un gioco sfortunato e di una pessima strategia commerciale; e la leggenda?

Nel 1983 e Atari sta registrando perdite milionarie e un danno di immagine incalcolabile con un numero impressionante di copie invendute in giacenza nei magazzini e nei negozi. Altri costi e altre perdite quindi per un prodotto le cui sorti non si risolleveranno mai, da qui la decisione di seppellire nel deserto in New Mexico, ad Alamogordo, le copie invendute, un po’ come gli Usa hanno fatto con le scorie nucleari sepolte in una miniera di sale.

Siamo ai giorni nostri e un personaggio noto sul web come Angry Video Game Nerd, decide di fare un film sfruttando fama e crowdfunding e ci riesce. Gira la sua pellicola su un Nerd che che in una avventura ad Almogordo va alla ricerca delle cartucce perdute; da qui il mito torna sulla bocca di tutti e Microsoft che nel 2013 ha lanciato la consolle Xbox One non si lascia sfuggire l’occasione. Decide quindi di finanziare un’impresa al limite tra la becera pubblicità e spirito d’avventura: riesumare E.T. E dopo tanta burocrazia cominciano gli scavi che riportano alla luce E.T che ha dormito veramente sepolto nel deserto per tutti questi anni.

Con questa storia incredibile, ma vera, magari non avremo stimolato lo Sheldon Cooper che c’è in voi ma per gli appassionati di video games, questa era una storia che non poteva non essere raccontata.

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