Pubblicato: mer, 29 Gen , 2014

Italicum, trovato un nuovo accordo

Premio di maggioranza al 37%, abbassata di mezzo punto la soglia d’ingresso per i partiti coalizzati. Prevista una clausola salva Lega. Tornano le candidature multiple ma solo per un basso numero di collegi. Mauro “È una legge anti Grillo»

 

 

Il Ministro della Difesa, Mario Mauro

Il Ministro della Difesa, Mario Mauro

Dopo i veti incrociati e gli oltre trecento emendamenti presentati e poi ritirati, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sono giunti ad un nuovo accordo sulla legge elettorale. Determinanti sono stati i colloqui telefonici che i due hanno avuto ieri sera. Alle 16 di oggi il segretario democratico affidava a twitter l’annuncio « Bene così. Adesso sotto con il Senato, le Province, il titolo V. E soprattutto con il #JobsactDai che questa è #lavoltabuona ». Nel pomeriggio sono emersi i punti salienti dell’accordo.

La soglia per accedere al premio di maggioranza passa dal 35% al 37%. Il premio sarà del 15% a scalare in modo che nessuna coalizione possa superare il 55% dei seggi.

Le richieste dei partiti più piccoli di abbassare lo sbarramento per accedere in Parlamento sono state sostanzialemente rispedite al mittente. L’unica novità riguarda i partiti coalizzati che dovranno ottenere il 4,5% e non più il 5%. Rimangano invariate le soglie di accesso per le coalizioni ( 12% ) e per chi vuole correre da solo ( 8% ). Creata invece una clausola di salvataggio per i partiti “minori” radicati in determinati territori, ribattezzata subito “Salva Lega”, che consentirà l’accesso ai partiti che avranno raccolto almeno il 9% dei consensi in tre regioni.

Fermo restando che ci saranno le liste bloccate, su richiesta del Nuovo CentroDestra invece è stata riammessa la possibilità per i candidati di correre in più collegi. Non avremo più casi in cui il leader di un partito era sempre capolista, ma saranno ammesse multicandidature in 4-5 collegi.

Infine, sarà delegato al governo, e più specificatamente al Ministero degli Interni, il compito di disegnare la mappa dei collegi. Il Viminale dal momento della delega avrà comunque 45 giorni di tempo per legiferare.

«Mai più larghe intese grazie al ballottaggio, mai più potere di ricatto dei piccoli partiti, mai più inciuci alle spalle degli elettori, mai più mega circoscrizioni. Con l’intesa sulla legge elettorale, nonostante i professionisti della critica, il passo avanti è enorme» commenta su Facebook Matteo Renzi, mentre l’opposizione interna al Pd continua a nutrire delle critiche.

Critico anche il Ministro Quagliariello contrario al fatto che nei voti di coalizione vengano conteggiati anche quelli dei parti che non hanno raggiunto il quorum del 4,5%.

A  pepare il già infuocato tema, ci ha pensato il Ministro della Difesa Mario Mauro che, intervenuto a Porta a Porta, ha ammesso la natura dell’ accordo tra Renzi e Berlusconi :«Non è vero che è una legge contro i piccoli partiti, questa è una legge impostata contro un grande partito. E’ una legge nata per far fuori Grillo»

Domani il testo sarà presentato a Montecitorio dove i contrari a questo accordo Renzi-Berlusconi cercheranno nuovamente di modificare il testo.

 

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