Il Governo ha deciso, tre donne alla guida delle partecipate pubbliche
Rivoluzionati i vertici delle principali aziende di Stato
Matteo Renzi l’aveva promesso, sarà una doppia rivoluzione : ci saranno molti volti nuovi e ci saranno tante donne manager. E in effetti così è stato. Ieri sera sono state ufficializzate le nomine delle partecipate pubbliche. Oltre alle 3 donne presidenti , un’ altra novità importante è il tetto massimo di 238mila euro lordi l’anno previsto per gli stipendi.
Emma Marcegaglia , ex presidente di Confindustria guiderà l’Eni affiancata da Claudio Descalzi nel ruolo di amministratore delegato. Il Cda dell’ex Ente Nazionale Idrocarburi, sarà inoltre composto da Fabrizio Pagani, Luigi Zingales, Diva Moriani, Salvatore Mancuso. Anche l’Enel sarà presieduta da una donna, l’esecutivo ha infatti scelto Patrizia Grieco attuale presidente di Olivetti, mentre Francesco Starace ricoprirà la carica di ad. Il consiglio di amministrazione dell’ente nazionale per l’energia elettrica sarà composto da Alberto Pera, Alberto Bianchi, Andrea Gemma, Paola Girdinio.
Luisa Tondini, al momento nel Cda della Rai, guiderà invece Poste Italiane coadiuvata da Francesco Caio nel ruolo di amministratore delegato. Nel Cda anche Roberto Rao, Antonio Campo dall’Orto, Elisabetta Fabbri. Gianni de Gennaro viene confermato presidente di Finmeccanica mentre Mauro Moretti ex Ferrovie dello Stato sostituirà Alessandro Pansa, nel ruolo di amministratore delegato. Nel Cda siederanno anche Marta Dassù, Guido Alpa, Alessandro De Nicola, Marina Calderone, Fabrizio Landi. Rimane in sospeso la nomina del presidente di Terna. Tra i nomi papabili c’è quello di Catia Bastioli, manager di Novamont azienda novarese leader nel settore di chimica e plastica ‘verde’.
«Sono particolarmente soddisfatto per la forte presenza femminile, segno di un protagonismo che chiedeva da troppo tempo un pieno riconoscimento anche da parte del settore pubblico, in linea, anzi all’avanguardia, rispetto alle migliori esperienze europee ed internazionali» – ha dichiarato il premier Renzi augurando a tutti buon lavoro – « una squadra di professionisti di grande qualità e riconosciuta autorevolezza che, sono sicuro, lavorerà per raggiungere gli obiettivi strategici ambiziosi di società che rappresentano asset fondamentali per il paese». L’ottimismo di Renzi deve però fare i conti con le fredde reazioni della Borsa. Subito dopo l’annuncio delle nomine Eni e Enel hanno fatto registrare rispettivamente -043 e -0,55 mentre più pesante è la caduta di Finmeccanica che cede il 2,69%.