Pubblicato: mer, 30 Apr , 2014

Il commissario Mancini ucciso dai veleni della Terra dei fuochi

Malato dal 2002 si è spento nella notte, a 54 anni, per sei anni era stato a contatto con le sostanze tossiche nei territori  in cui indagava

Roberto Mancini

Roberto Mancini

Un eroe silenzioso, Roberto Mancini. Un servitore dello Stato, fedele. Ha speso la vita a combattere la criminalità, a cercare la verità e a far luce sulla rete criminale dedita all’affare milionario del trasporto e dello smaltimento illecito dei rifiuti in Campania. Una rete tentacolare che abbraccia insieme i feroci criminali della mafia casalese, gli imprenditori e gli affiliati alle logge massoniche. Un business articolato e senza confini.

Ha studiato i documenti dell’inchiesta Adelphi avviata nel 1992 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli e coordinata dai pubblici ministeri Giuseppe Narducci e Aldo Policastro. Ha ascoltato ore e ore di intercettazioni telefoniche e ambientali tra i broker della monnezza. Ha ricostruito le tratte seguite dai camion che percorrevano l’Italia da Nord a Sud. Camion che macinavano chilometri per trasportare tonnellate di veleni in Campania, che si trasformavano in denaro sporco per la criminalità e in dolore e morte per le popolazioni residenti.

Era una storia che gli procurava sofferenza, Roberto Mancini voleva venirne a capo, risolvere il rebus e assicurare i criminali alla giustizia. Ha indagato senza risparmiarsi. Per sei anni. Dal 1994 al 1996. E dal 1997 al 2001. Come agente della Criminalpol, prima, e come consulente della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti, dopo.

Ha battuto i luoghi in cui erano stati sotterrati i rifiuti. Protetto solo da una mascherina sul viso. Ha trascorso giorni, mesi, anni sui campi inquinati, ha setacciato le discariche abusive, ha sorvolato i terreni contaminati. E quando le trivelle, avide, hanno perforato il suolo per raggiungere i fusti di sostanze altamente inquinanti, i residui ospedalieri, gli scarti di lavorazioni edilizie, le scorie nucleari e i fanghi tossici interrati, lui era lì.

Ha respirato quell’aria velenosa.

L’indagine gli è rimasta dentro, anche perché quando il sostituto commissario Mancini aveva consegnato ai magistrati i risultati delle indagini, il fascicolo era stato riposto in un cassetto. Così aveva raccontato al giornalista Sandro Ruotolo, nella sua ultima apparizione in tv, a Servizio pubblico, a dicembre.

I veleni della Terra dei fuochi non hanno minato solo l’animo di Roberto Mancini, si sono insinuati e ne hanno compromesso il fisico.

Nel 2002, infatti, il poliziotto ha scoperto di essere stato colpito dal linfoma di non Hodgkin di tipo follicolare. Tra i fattori predispondenti e causali di questa neoplasia ci sono alcuni agenti infettivi, chimici e fisici. Di tumore era morto anche un consigliere della Commissione parlamentare, Alessandro Sacco, che aveva seguito con Mancini quelle indagini.

Era un uomo mite, la voce l’aveva alzata solo per chiedere allo Stato un risarcimento per la malattia contratta in servizio, che gli ha riconosciuto un equo indennizzo di soli cinquemila euro.

Nonostante un trapianto di cellule staminali autologo, nel 2011, i medici hanno diagnosticato a Mancini una recidiva. Il tumore, stanotte, ha preso il sopravvento.

Il sostituto commissario Roberto Mancini, a 54 anni, non ce l’ha fatta. Le esequie si terranno a Roma, sabato 3 maggio alle ore 11, presso la Basilica di San Lorenzo al Verano, non lontano dal Commissariato San Lorenzo presso il quale prestava servizio.

Di

Ultime notize

Europa, la strage degli innocenti. E le “vittime” si fanno carnefici, perchè?

23 luglio 2016, Commenti disabilitati su Europa, la strage degli innocenti. E le “vittime” si fanno carnefici, perchè?

LE MAFIE SONO UNA REALTÀ DEVASTANTE CON CUI FARE I CONTI, ANCHE IN TOSCANA

19 aprile 2024, Commenti disabilitati su LE MAFIE SONO UNA REALTÀ DEVASTANTE CON CUI FARE I CONTI, ANCHE IN TOSCANA

CON LA POVERTA’ CRESCONO ANCHE LE MAFIE

28 marzo 2024, Commenti disabilitati su CON LA POVERTA’ CRESCONO ANCHE LE MAFIE

L’anno che verrà si celebra a Crotone

30 dicembre 2023, Commenti disabilitati su L’anno che verrà si celebra a Crotone

Palermo, Borgo Parrini: il comune sfratta il bene confiscato alle mafie

13 dicembre 2023, Commenti disabilitati su Palermo, Borgo Parrini: il comune sfratta il bene confiscato alle mafie

Alla Sicilia e alla Calabria non servono ponti ma autostrade, ferrovie e aerei

26 novembre 2023, Commenti disabilitati su Alla Sicilia e alla Calabria non servono ponti ma autostrade, ferrovie e aerei

Video

Service Unavailable.