Pubblicato: mar, 5 Mar , 2013

Il 30 Marzo in piazza per dire no al Muos

Organizzata dal comitato No Muos, la manifestazione nazionale chiederà al nuovo governo tagli alle spese militari e smantellamento delle infrastrutture della Marina 

 

 

di Gilda Sciortino

NEWS_96462La revoca immediata dell’installazione del MUOS, con il relativo smantellamento delle 45 antenne NRTF, e la smilitarizzazione della base americana di Sigonella, da riconvertire in aeroporto civile internazionali. Ma anche che il governo, proprio quello che taglia le spese sociali aumentando ogni genere di tasse e imposte per salvare il capitale finanziario e il debito delle banche, dia una bella sforbiciata alle spese militari, facendo così in modo che la Sicilia diventi veramente culla di Pace al centro di un Mediterraneo mare di incontro, di convivenza e di cooperazione tra i popoli. Sono le richieste del Coordinamento regionale dei Comitati NO MUOS, che sabato 30 marzo, proprio a Niscemi, ha organizzato una grande manifestazione nazionale, con concentramento alle 14.30 presso SP10 Contrada Apa, da dove partirà un corteo che sfilerà fino alla base NRTF. Un’occasione importante per farsi sentire, alla quale si chiede di partecipare quanti più possibili. Anche perché, in serata, in piazza Vittorio Emanuele, è previsto un momento di dibattito al quale potrà intervenire chiunque, con concerto finale che sancirà la riuscita dell’iniziativa.

“Il 15 febbraio scorso, il console degli Stati Uniti d’America a Napoli ha reso nota la decisione delle autorità militari statunitensi di “sospendere” il trasporto di materiali e operai nel cantiere di contrada Ulmo, dove è in corso l’installazione di uno dei quattro terminali terrestri del MUOS, il nuovo sistema di telecomunicazione satellitare della Marina Usa. Se si è, però, pervenuti finalmente al blocco dei lavori, richiesto unanimemente dalla popolazione siciliana e da decine di enti locali, così come da quattro consigli provinciali e dall’Assemblea regionale siciliana – spiegano i componenti il Comitato regionale – è solo perché centinaia di donne, giovani e attivisti No MUOS hanno messo in atto per più di tre mesi la “revoca dal basso”, impedendo con i propri corpi che si portasse a conclusione il progetto di guerra globale e di devastazione del territorio, ignorando colpevolmente i gravi danni arrecati alla salute e all’ambiente. L’azione concreta e diretta di blocco dei lavori da parte dei Comitati resterà ancora la pratica fondamentale di opposizione al MUOS, accanto alle cento iniziative di mobilitazione e solidarietà che si svilupperanno in tutto il territorio italiano. E questo, sino a quando il nuovo Governo e il Parlamento, eletti in questi giorni, prendendo atto della volontà popolare, non deliberino l’annullamento di ogni autorizzazione all’installazione in Sicilia del nuovo progetto di morte, imponendo contestualmente alla Marina militare Usa di smantellare i tralicci e le infrastrutture MUOS, già realizzati contro tutte le normative ambientali e paesaggistiche relative alla riserva naturale orientata “Sughereta” di Niscemi”.

Quello che ribadiscono i componenti il Comitato No MUOS è che si tratta di uno degli strumenti chiave per assicurare il funzionamento dei sistemi di guerra di distruzione di massa, a uso esclusivo delle forze armate Usa.
“Si inquadra nel vasto programma di militarizzazione del territorio siciliano, che vede in particolare la trasformazione della stazione aeronavale di Sigonella in “capitale mondiale” dei droni, i famigerati velivoli senza pilota che USA, NATO e forze armate italiane utilizzano quotidianamente negli scenari di guerra africani e mediorientali per uccidere a distanza, impunemente e indiscriminatamente. Si tratta altresì di un impianto assai nocivo per la salute dei siciliani, perché nel breve e medio periodo l’esposizione alle sue microonde provocherà gravissime patologie: tumori di vario tipo quali leucemie infantili, melanomi, linfomi, ma pure infarti, malformazioni fetali, sterilità, aborti, mutazioni del sistema immunitario. Esso grava, inoltre, su un territorio, già devastato dal Petrolchimico di Gela e dalle 46 antenne della base della Marina Militare USA NRTF, operanti anch’esse all’interno della Sughereta, le cui emissioni elettromagnetiche violano sistematicamente, dal 1991, i limiti previsti dalla legge.
Il MUOS è, inoltre, capace di interferire con le strumentazioni tecnologiche dei voli civili sull’aeroporto di Fontanarossa, è verosimilmente la causa della mancata apertura dell’aeroporto di Comiso, ed è un ingombrante ostacolo per il rilancio dell’economia territoriale. Si può, però, considerare soprattutto uno strumento di guerra e di morte”.

Per tutte queste motivazioni, alla manifestazione del 30 marzo bisogna esserci, e anche in tanti. Per facilitare l’arrivo dal capoluogo siciliano, sono state previste particolari condizioni: il biglietto di andata e ritorno, per esempio, costa solo 10 euro, e si può acquistare al Bar Garibaldi, in via Alessandro Paternostro 46, nel centro storico di Palermo, oppure chiamando uno dei seguenti numeri di cellulare: 320.3916001 e 349.2687860.

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