Pubblicato: sab, 1 Apr , 2023

Guerra in Ucraina: escalation verso il terzo conflitto mondiale

Zelensky emana una norma che vieta qualsiasi trattativa di pace e stipula accordi con BlackRock e JP Morgan

Londra ha annunciato l’invio a Kiev di rinforzi, armi soldi supporto. Ma ci sono anche proiettili ad uranio impoverito. Munizioni realizzate dagli scarti della produzione del combustile per le centrali atomiche e delle testate per le bombe nucleari. Questo materiale a bassa radioattività fu “riciclato” dal Pentagono negli anni Settanta come arma e trasformato in proiettili, destinati ai cannoni di carri armati Abrams e agli Avenger. Quando esplodono le munizioni, le temperature toccano i 3000 gradi, generando nanoparticelle di metalli pesanti. L’Uranio impoverito fu usato anche nelle due guerre in Iraq e nei Balcani. Migliaia di soldati si ammalarono di cancro, molti adirono le vie legali. In Italia, molte decine di persone hanno vinto in tribunale, ma la Difesa ha sempre negato risarcimenti. La commissione parlamentare d’inchiesta ha chiuso la relazione a febbraio 2018, da cui sembrava emergere il nesso di causa-effetto tra l’uso dell’uranio impoverito e le malattie.

Nonostante l’escalation annunciata e le richieste di pace del popolo italiano, il nostro Parlamento, con 261 sì e 54 no, ha ulteriormente impegnato il Governo “a proseguire nel programma di sostegno politico, militare e finanziario” allo Stato invaso Ucraino. Bocciate tutte le risoluzioni per lo stop alle armi. La soluzione pacifista chiedeva che il nostro Paese si facesse “capofila di un percorso di soluzione negoziale del conflitto che non lo impegni in ulteriori forniture di materiali di armamento”. Tuttavia, il fronte ampio è sulle armi all’Ucraina, il Pd e la maggioranza convergono sulla risoluzione militarista del sedicente terzo polo. La popolazione italiana, invece, secondo le prime stime chiede il disarmo e la pace quasi all’unanimità.

Nel frattempo, Borrell annuncia il rifornimento di attrezzature letali anche a Niger e Somalia. Al primo Forum Schuman per la sicurezza e la difesa, l’Alto rappresentante Ue ha dichiarato che “nei prossimi mesi saranno consegnate munizioni per elicotteri al Niger e munizioni per scopi di addestramento alla Somalia”, grazie all’aumento di budget dello European Peace Facility, il programma con cui l’Unione europea ha stanziato in un anno oltre 4,5 miliardi di euro per rispondere all’invasione russa in Ucraina e per operazioni militari in diversi Paesi africani: Libano, Giordania, Moldavia, Georgia. Lo scorso 14 marzo il Consiglio dell’Ue ne ha aumentato il massimale finanziario, dai 5 miliardi originali ai 7,979 miliardi di euro fino al 2027. «Abbiamo imparato le lezioni nella Repubblica Centrafricana e in Mali: in queste missioni non abbiamo fatto sforzi sufficienti per equipaggiare i nostri partner e il gruppo Wagner lo ha sfruttato a suo vantaggio». Il blocco occidentale si rinsalda attorno all’Ucraina, ma non vuole rischiare di cedere terreno all’autoritarismo di stampo russo-cinese in Africa. Confermata la presenza crescente in Africa di istruttori militari russi, formalmente con lo scopo di contrastare le forze jihadiste. Sembra, dunque, aggiungersi all’asse Ue – Nato, anche l’Africa.

Gli Stati Uniti hanno confermato pure l’invio di un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina da 2,6 miliardi di dollari, in cui sarebbero compresi radar per la sorveglianza, missili anti-carro e munizioni di precisione. Quest’ultimo invio porta a 30 miliardi il valore delle armi inviate da Washington a Kiev dall’inizio dell’invasione russa. Così, mentre Zelensky reclama più armi e aerei dagli alleati, si pensa già a come investire i 750 miliardi di dollari formalmente destinati alla ricostruzione e privatizzazione del settore pubblico ucraino. I due colossi della finanza BlackRock (la più grande società di investimenti al mondo) e JP Morgan (la più grande banca al mondo con una capitalizzazione di mercato di oltre 420 miliardi di dollari) si sono già fatte avanti per pianificare la ricostruzione. Nei mesi scorsi Volodymyr Zelensky aveva annunciato un accordo con BlackRock per “creare opportunità per gli investitori sia pubblici che privati di partecipare alla ricostruzione e al ringiovanimento dell’economia di mercato in Ucraina, offrendo rendimenti equi e giusti agli investitori”. Emerge anche la recente notizia di un memorandum di intesa tra JP Morgan e Kiev: la multinazionale aiuterà Zelensky a ricostruire e sviluppare il Paese, così terribilmente devastato dalla guerra. BlackRock e JP Morgan guardano oltre ai finanziamenti milionari per la presunta ricostruzione e si affrettano pure a raggiungere il ricco settore pubblico ucraino che appare destinato a essere privatizzato. Come già successo al settore agricolo ucraino finito in buona parte nelle mani dei colossi Monsanto, Cargill e Du Pont, già da prima dell’inizio della guerra.

Russia e Bielorussia spostano armi e iniziano ad avvertire dell’escalation verso la guerra mondiale nucleare, ma Zelensky rifiuta qualsiasi possibilità di pace e trattiva, inserendo una legge che ne fa divieto assoluto. Lo stesso dittatore bielorusso Lukashenko, pur accusato di gravi violazioni dei diritti umani e da decenni vicino al governo russo, invoca la tregua immediata. Ha proposto un “cessate il fuoco in Ucraina” incondizionato, per fermare il conflitto ed evitare la terribile escalation. Se la leadership russa sará costretta utilizzerá armi spaventose che potrebbero distruggere qualsiasi cosa. “Mi assumo il rischio – ha detto – di proporre che le attività militari vengano sospese senza che le parti possano spostare equipaggiamenti militari o raggruppare le truppe”. Tra le parti devono essere avviati negoziati senza precondizioni, unico modo per arrivare alla pace. Lukashenko ha definito ridicolo il decreto firmato da Zelensky che vieta per legge all’Ucraina di tenere negoziati di pace.

È, quindi, sempre più evidente che l’alleanza americana stia usando a suo solo vantaggio l’impreparazione e la voglia di emergere del Zelensky, a discapito del paese ucraino e della pace mondiale.

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