Google e Samsung alleati contro Apple
La guerra degli smartphone iniziata nei tribunali si accende con la contromossa dei coreani
Il contrattacco della Samsung alla Apple passa per il matrimonio di interesse fra l’azienda asiatica e Google che assicurerà nei prossimi dieci anni la reciproca proprietà dei brevetti, risultando sicuramente decisivo negli equilibri futuri dei mercati tecnologici internazionali. Per meglio dire, più che un contrattacco si tratta di un’alleanza che aldilà dei vantaggi nello sviluppo hi-tech è stata pensata per parare i colpi subiti nelle battaglie legali contro l’azienda con sede a Cupertino. Condannato nelle prime delle tre sentenze a pagare 600milioni di dollari nell’Agosto 2012 e altri 290 milioni a Novembre 2013 a causa di contenziosi nei brevetti, il colosso sudcoreano ha deciso di tutelarsi cominciando a fare terra bruciata attorno alla Apple. L’accordo con Google già proficuo nei sistemi Android, viene ora suggellato per evitare altre eventuali spese per dispute giudiziarie e concentrare invece capitali preziosi sull’innovazione, come motiva Seungho Ahn, capo della divisione di Samsung che si occupa della proprietà intellettuale: «Samsung e Google dimostrano al resto dell’industria che c’è molto più da guadagnare nel cooperare sui brevetti che nell’intraprendere battaglie non necessarie». Per non farsi mancare proprio nulla, visto che i device li produce lei stessa e che l’accordo per il sistema operativo è fatto, Samsung allarga lo sguardo anche al terzo nodo fondamentale del mobile, annunciando anche la collaborazione con Ericsson nel campo delle reti UMTS e dell’internet superveloce LTE.
Dal canto suo Google con questa comunione d’intenti mette a segno un altro investimento importante che con l’acquisizione nelle ultime settimane di Nest, azienda alla ribalta della domotica negli USA, e DeepMind azienda sviluppatrice nel campo dell’intelligenza artificiale, dimostra la sua sempre più crescente attenzione e direzione verso la produzione dell’hardware domestico.