Pubblicato: ven, 29 Mag , 2020

Giustizia sospesa, a Roma il flash mob degli avvocati davanti alla Cassazione

Roma, 29 maggio, alle ore 12 si è tenuto oggi in piazza Cavour sulla scalinata della Corte di Cassazione il flash mob dal titolo “Giustizia sospesa”, organizzato da un gruppo di sette avvocati romani indipendenti ed autonomi che, attraverso i social sono riusciti a coordinare una prima azione di protesta in diverse città italiane.

     Roma, fa un certo effetto, non c’ è che dire, assistere alla riconsegna dei codici  e alla loro deposizione ai piedi della imponente e storica scalinata della Corte di Cassazione a Roma, il tribunale simbolo della giustizia del nostro Paese, nel suo ultimo grado di giudizio. E gli avvocati,, alcuni togati altri no, erano tanti, rappresentativi e soprattutto  compatti nella protesta unanime.

Il flash mob degli avvocati per Stefania Spadoni, portavoce del gruppo dei sette del comitato Giustizia sospesa, è il simbolo di una richiesta urgente, quella di far ripartire al più presto l’attività giudiziaria anche ordinaria, pur nel rispetto delle norme di sicurezza sanitarie, ove necessarie,  ma senza più rinvii. Durante il lockdown, infatti, i tribunali sono rimasti aperti, ma solo per i procedimenti più urgenti, quelli penali, mandando in blocco un sistema, impossibilitato a lavorare da remoto. Non solo per la inadeguatezza di alcuni mezzi o del personale addetto alle procedure, ma perché l’assenza fisica degli avvocati, cancella di fatto il diritto inviolabile alla difesa dei cittadini. – La situazione in cui siamo precipitati è molto grave, la nostra ripresa e riorganizzazione, sollecitata anche prima della pandemia significherebbe riaccendere un motore anche per l’economia ed il pil del nostro Paese – commenta Stefania Spadoni. Anche noi conosciamo il numero degli addetti e ciò che una buona macchina della giustizia può veramente significare come leva per il benessere personale ed economico di tutti e per la democrazia. Oggi, sulla piazza romana, dove campeggia inossidabile la statua di Benito Benso, conte di Cavour, sono presenti anche i consiglieri dell’ordine degli avvocati di Roma, che rappresentano da soli decine di migliaia di iscritti della Capitale e che hanno aderito formalmente al flash mob. Per il consigliere Mauro Mazzoni,  infatti, il  danno è stato fatto quando, a causa del lockdown, il  governo ha dato ai capi degli uffici giudiziari la possibilità di decidere in autonomia le udienze, che sono state quasi tutte rinviate al 2021, oppure che vengono  trattate con note scritte senza la presenza degli avvocati, negando le basi del principio cardine del nostro ordinamento, quello del diritto alla difesa.  Per l’avvocato e consigliere Mauro Mazzoni l’emergenza non deve diventare normalità. Inoltre, aggiunge, se, come pare esiste una quota dei soldi

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