Foggia, crolla palazzina per una fuga di gas: 2 morti
Estratto dalle macerie un bambino di 4 anni, figlio della coppia rimasta uccisa nell’esplosione
Alcuni inquilini della palazzina avvertendo un forte odore di gas, soltanto ieri avevano dato l’allarme, ma la scorsa notte, poco prima delle 4, un esplosione ha provocato il crollo di quattro appartamenti nei piani bassi al civico 22/B di via Edmondo De Amicis, nel centro storico di Foggia. L’esplosione ha causato la morte di due persone e il ferimento di altre quattro, una delle quali in modo grave. Le vittime sono Giuseppina Fiore, 29 anni, e suo marito Luigi Veneziano, 37, entrambi di Foggia. Uno dei feriti, che ha riportato alcune fratture ed escoriazioni si chiama Salvatore, un bambino di circa 4 anni, figlio della coppia. Le condizioni del bambino, estratto dalle macerie mentre chiedeva aiuto e piangeva, non sono gravi.
Sono invece più gravi le condizioni di Antonio Morelli, 85 anni, che ha riportato gravi ustioni, ma l’uomo non sarebbe in pericolo di vita. Gli altri due feriti sono una coppia di coniugi che abita al primo piano dell’edificio. Salva la figlia della coppia ferita che al momento del crollo si trovava in Spagna per un viaggio. I soccorritori escludono che sotto le macerie ci siano altre persone.
L’esplosione ha sventrato i due appartamenti posti al piano terra dell’edificio, quelli in cui abitavano la coppia rimasta uccisa con il loro bambino e l’anziano, danneggiando gravemente altre due abitazioni al primo piano, una delle quali era occupata dagli altri due feriti. Le auto che erano parcheggiate in strada, nelle vicinanze dell’edificio, sono rimaste danneggiate, mentre alcune sono state distrutte dall’esplosione. La palazzina è stata evacuata.
«Avevamo chiamato ieri i tecnici dell’Amgas – racconta Salvatore Morese, che abita al quinto piano della palazzina rimasta coinvolta nell’esplosione – proprio perché sentivamo un forte odore di gas. Ho chiamato l’Amgas intorno alle 19.40. Ho aspettato e ho visto che non arrivava nessuno, ho richiamato e sono venuti. Mi hanno detto che non c’era nessun problema: “vedi – mi hanno detto – non suona niente, probabilmente sono i fumi della caldaia”. Io ho insistito ma loro mi hanno rassicurato, invece…». «Ho sentito un forte boato – racconta una donna che abita accanto alla palazzina 22/b – e sono scesa in strada. Un inferno: eravamo tutti in strada, spaventati, auto distrutte, fumo che usciva dal palazzo. Poi ho visto i soccorritori che prendevano una persona, forse l’anziano, e poi ho visto il bambino: lo hanno preso ed era vivo. Poi ho visto che coprivano due corpi e li mettevano sulle barelle. È stato tremendo. Quella famiglia era venuta a vivere lì da meno di un mese, avevano fatto dei lavori nel loro appartamento, non li conoscevo bene ma era una bella famiglia. È una tragedia»