Federico Motka torna in Italia
Il giovane cooperante italiano era stato rapito un anno fa in Siria
Federico Motka è atterrato questa mattina all’aeroporto di Ciampino. Ad accogliere il giovane rapito un anno fa in Siria c’era il ministro degli Esteri, Federica Mogherini. Il suo rilascio, avvenuto in Turchia, era stato annunciato con un tweet dal premier Renzi ieri sera intorno alle 21:30. «Ho appena comunicato a Giovanna Motka che suo figlio Federico, sequestrato da oltre un anno, sta rientrando e sarà in Italia domani #acasa» aveva scritto il presidente del Consiglio sul profilo Twitter.
Nel marzo dello scorso anno, Federico Mokta era stato sequestrato da un gruppo di uomini armati, vicino ad Atmeh, un campo profughi nella regione di Idlib nella zona nord-occidentale della Siria. Da alcune informazioni non ufficialmente confermante, insieme al ragazzo italo-svizzero, era stato rapito anche un altro cooperante francese. Le dinamiche del sequestro infatti non sono state ancora chiarite. All’epoca del rapimento, Mokta lavorava per un’organizzazione non governativa francese, la Acted. Si trovava nel villaggio di Atmeh in qualità di coordinatore degli interventi umanitari e precedentemente aveva lavorato in altre zone di guerra come l’Afghanistan.
Il ministro Mogherini ha tenuto a ringraziare «tutti coloro che hanno lavorato per la felice soluzione del caso, in particolare l’Unità di Crisi della Farnesina, i nostri servizi di sicurezza e la famiglia per la fiducia dimostrata nelle istituzioni italiane». La Mogherini ha tenuto a precisare l’importanza del “lavoro silenzioso” portato a termine dalla Farnesina che fin dall’inizio aveva invitato i media a mantenere il silenzio stampa, osservato rigidamente anche dai familiari e dai colleghi di Motka.