Pubblicato: gio, 15 Mag , 2014

Expo, ecco come agiva la cupola

Nove ore di domande per il costruttore veneto Maltauro che fa chiarezza e apre inquietanti prospettive

 

EXPO 2015.Posa della prima pietra al cantiere  di Rho Fiera“Nutrire il pianeta, energia per la vita” questo è lo slogan dell’expo 2015 che rischia di diventare “nutrire le tasche dei corrotti”. Eppure persino sulla facciata della cattedrale di Palermo troneggia nell’immenso poster con la pubblicità della grande esposizione universale, mentre a Milano viene confermata, come la definiscono i pm,  la “cupola degli appalti”. Dalle 9 ore di interrogatorio per il costruttore veneto Enrico Maltauro, arrestato giovedì, salta fuori il sistema del “team”– da Primo Greganti a Gianstefano Frigerio – che voleva pilotare, inquinare, gestire gli appalti e decidere nomine. Impossibile senza l’aiuto della politica.

Il costruttore ha descritto uno per uno tutti i fatti contestati nei capi di imputazione, facendo chiarezza sul sistema ideato dal terzetto Frigerio-Greganti-Grillo. <<C’era un sistema basato sulle tangenti e io per poter lavorare mi adeguavo e pagavo>>, avrebbe detto Maltauro, il cui verbale è al momento secretato. Da quanto si apprende, per svolgere il suo lavoro ha dovuto sborsare alla cupola  un milione 200mila euro, di cui 600mila euro versati e gli altri 600mila promessi. Allora Sogin, Vie d’acqua, Architetture di servizi, sono solo alcuni degli appalti affidati tramite mazzette in contanti. Eppure le associazioni avevano già denunciato la non sostenibilità di alcuni di essi dal punto di vista dell’impatto ambientale, ma non è bastato a fermare i lavori e chissà se questi scandali ci riusciranno.

Intanto il costruttore veneto ha gettato ulteriori e inquietanti dubbi sulle personalità vicine alla cupola:<< Gianstefano Frigerio a me diceva che il suo referente politico era Silvio Berlusconi». Il cavaliere non risulta al momento indagato. C’erano anche altri politici da lavorasi come attestano le parole di Frigerio:  <<due passaggi, primo portar dentro Paris, secondo passaggio Enrico si coltivi il suo Tosi bene e io mi coltivo il mio Maroni bene come ho fatto>>.  Sono molte le intercettazioni agli atti dell’inchiesta che si appresta a diventare sempre più intricata. La prova più compromettente resta il video che ritrae Maltauro e Cattozzo mentre si scambiavano una busta con all’interno 15 mila euro. La contabilità delle tangenti si è potuta ritracciare su un “pizzino” consegnato dopo l’arresto proprio dall’ex esponente ligure dell’Udc Sergio Cattozzo, soprannominato l’uomo del post it, su cui teneva date, percentuali e sigle: lo 0.3 o lo 0.5% sul valore dell’appalto.

 Parla di Expogate adesso il comitato di associazioni Noexpo che sull’homepage del suo sito scrive così:<<In questa situazione, chi deve pagare?…Non può essere ancora solo un Greganti o altri faccendieri a pagare le malefatte di istituzioni che rimangono in piedi tali e quali ed anzi approfittano del caos del riorganizzarsi>>.

 

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