Pubblicato: mar, 8 Set , 2015

Esodo, presa d’atto e cecità.

La Ue chiederà ai Paesi europei di accogliere i migranti.

Potevamo pubblicare la foto del bimbo profugo morto annegato che sta facendo il giro del mondo ma......

Potevamo pubblicare la foto del bimbo profugo morto annegato che sta facendo il giro del mondo ma……

La Ue, la cancelliera tedesca Merkel e il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, sono stati indotti dagli ultimi drammatici avvenimenti, un esodo biblico di intere popolazioni, a proporre un nuovo piano per dare un rifugio a chi scappa da guerra e fame. C’è l’accordo della Francia, ma Regno Unito, Ungheria ed altri stati dell’est non dimostrano la stessa disponibilità a questo primo passo verso politiche globali e di giustizia per i rifugiati, vittime di un equilibrio iniquo e sovente criminale.

La Ue chiederà a Germania, Francia e Spagna di accogliere più di 70mila rifugiati. Lo ha reso noto una fonte europea attendibile. Francia e Germania prenderanno insieme quasi la metà dei 120mila rifugiati che saranno ricollocati in base al nuovo piano che Jean-Claude Juncker dovrebbe presentare presto. La Germania ne raccoglierà 31mila, la Francia 24mila.

La Germania sta compiendo, dopo molte resistenze, un encomiabile sforzo per accogliere i rifugiati, così come, con tutti i suoi limiti e gli egoismi provinciali tuttavia non solo italiani fa il nostro Paese. Ma l’Ungheria innalza muri di filo spinato e la Gran Bretagna si rifiuta categoricamente di partecipare a qualunque piano di emergenza; Cameron avrebbe tuttavia assicurato l’ospitalità britannica per 15mila profughi dalla Siria. La Germania metterà a disposizione ulteriori 6 miliardi per richiedenti asilo e profughi. Lo ha deciso la cancelleria tedesca. Lo Stato federale stanzierà 6 miliardi in più anche a favore di regioni e comuni che gestiranno l’accoglienza.

Ogni giorno questa povera gente è in pericolo, subisce violenze di ogni genere, perde i pochi beni posseduti, viene uccisa, l’unica possibilità di sopravvivenza è affrontare il mare o estenuanti viaggi via terra, ma anche dove attraversa è spesso minacciata, derubata, assassinata e sovente giunge nella terra agognata ormai cadavere.

Secondo l’Onu le persone che hanno bisogno d’aiuto sono quasi un milione e il modo migliore per ridurne la mortalità e colpire il traffico di esseri umani è creare rotte sicure e legali, dare sostegno logistico ed economico ai Paesi in prima fila nella gestione della crisi, come l’Italia e la Grecia, far di tutto per poter garantire la sicurezza di coloro che fuggono, anche nei luoghi di accoglienza dove invece, non poche volte, sono defraudati, intimiditi e in qualche caso uccisi. Sarebbero semplici atti e doveri di civiltà.

Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, parlando con i leaders di diversi Paesi europei ha detto che gli Stati dell’Europa devono sentire come un obbligo il compito di affrontare la crisi e devono contrastare ”con forza e senza alcun rinvio ogni forma di violenza e razzismo”. Occorre si facciano “voce di chi ha bisogno di protezione” e ha espresso preoccupazione “per la crescente xenofobia, discriminazione e violenza contro i migranti e i rifugiati”.

E’ stata tale la forza rappresentativa delle immagini, tale la disperazione di masse umane da abbattere gli argini e le frontiere, l’idiota pretesa di arrestare coi soldati o i passaporti la rovina di un ordine mondiale fallito e fonte di tragedie umane per popoli interi e senza ormai argini di confini. Piangiamo, ma siamo ancora obesi e moriamo per eccesso di colesterolo, dunque siamo tardi nel comprendere e abbiamo avuto bisogno dell’immagine di un bimbo di tre anni, vestito dall’amore costernato dei genitori ma giunto cadavere su una spiaggia, per vedere ciò di cui si accorgerebbe un cieco.

Intanto Francesco ha annunciato che famiglie di migranti saranno ospitate nelle parrocchie vaticane e ha invitato ogni parrocchia, convento, istituto religioso a fare altrettanto. La Chiesa deve applicare il Vangelo e la Parola di Gesù. Che il suo invito venga seguito è un altro par di maniche. E’ probabile che la Chiesa sia ancora, al di là della immediata facciata, refrattaria ad ogni forma di rivoluzione delle coscienze, di innovazione profetica, adagiata nel “comodismo”, nel sistema di vita che la casta ecclesiastica e i suoi seguaci hanno abbracciato di una istituzione immobile, benestante, privilegiata e sorda.

Certo, sono ancora tanti, troppi a ritrovarsi avvolti nelle nuvole di nebbia gonfiate dai fumi delle osterie e delle birrerie, tra overdosi di bevute e nevrotiche abbuffate da stordire e dunque comunicare per afasie sulle camicie, e dove si mugugna un unico dialetto viepiù vieto e ottuso; pur’essi sono travolti dal precipitare del sistema che tanto hanno alimentato, ma non se ne accorgono nemmeno o ne imputano la colpa a qualche autorità che non ha fornito alla guardia civica la scacciacani.

Sarebbe cosa buona e giusta cominciare ad ignorarli, la nostra intelligenza di uomini meriterebbe qualcosa d’altro e di meglio.

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