Pubblicato: mar, 6 Set , 2016

E’ stato inaugurato a Montevarchi il Social Point-The net

Funzionerà da orientamento e raccordo per tutti coloro, associazioni, cittadini che in rete si occupano di malattia mentale e inclusione sociale

 

026226a87f7c7f44b0e75e3e424a03439b8293f3E’ stato aperto il 3 settembre, nel centro di Montevarchi, in piazza Magiotti, il Social Point-The net. All’inaugurazione hanno partecipato Silvia Chiassai, sindaco di Montevarchi, Enrico Desideri, direttore della Asl, Anna Domenichelli, responsabile di zona, Valentina Vada e Lucia De Robertis, consigliere regionali; ha presentato il progetto Sauro Testi. Si tratta di un ufficio che funzionerà da riferimento e base operativa per tutti coloro che operano nel settore della salute mentale e dell’inclusione sociale; intende essere di orientamento, verifica e partecipazione per associazioni, cittadini, scuole al progetto contenuto nel Patto Territoriale Salute Mentale, a cui aderiscono e ne sono promotori l’Usl 8 Valdarno, la Conferenza Zonale dei Sindaci del Valdarno aretino, la Cooperativa sociale Koinè, e che viene finanziato dalla Regione Toscana.

Un patto territoriale è un programma di sviluppo di una comunità locale, in termini di politica sociale ed economica attenta a garantire diritti di cittadinanza alle fasce più fragili della popolazione. Invero l’estensione a fasce sempre più ampie di disagio sociale della piena cittadinanza e della partecipazione attiva e armonica nella comunità dovrà essere la sfida dei prossimi anni. Dovrà essere garanzia di società umane più giuste e sicure. E dunque l’aspetto etico e politico dei diritti e dell’uguaglianza tra cittadini costituisce l’assunto di base su cui costruire un patto territoriale. Non ci potranno più essere terminali passivi di carità ma soggetti partecipanti, non più diversi o malati da ghettizzare per difendere la collettività sana: “non c’è salute senza salute mentale in quanto fattore determinante in una comunità della sua salute generale, delle sue capacità di sviluppo umano ed economico, del suo benessere individuale e collettivo”.

La realizzazione del progetto si articola su una serie coordinata di azioni che abbracciano svariate aree strategiche: la prevenzione su infanzia e adolescenza per aumentare la capacità di interventi precoci ed adeguati; l’assistenza a coloro che si trovino in condizioni di disagio sul fronte della casa sviluppando progetti di autonomia abitativa, così come anche per sopperire alle difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro si vogliono programmare soluzioni di autonoma iniziativa lavorativa e sul fronte del disagio psichico si intendono promuovere attività a livello individuale e familiare. Viene reputato,inoltre, fattibile sperimentare la costruzione di una rete comunitaria di protezione sociale, promozione culturale attraverso l’attuazione di percorsi di cittadinanza.

Fulvio Turtulici

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