Pubblicato: lun, 22 Ago , 2016

Dove c’è liquidità e denaro, le mafie cercano di allungare i propri tentacoli

RIFLESSIONI SU UN FENOMENO DAL QUALE IL VALDARNO NON E’ IMMUNE LIBERA VALDARNO CHIEDE L’ADESIONE DEGLI ENTI LOCALI ALLA CARTA DI AVVISO PUBBLICO E PROPONE UNA GIORNATA DI STUDIO SU QUESTO CODICE ETICO

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Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato del Coordinamento Libera del Valdarno Superiore sui fatti di Podere Rota a Terranuova Bracciolini

“Dove c’è liquidità e possibilità di fare affari, le mafie tentano di essere presenti”; queste parole pronunciate dal procuratore Capo di Firenze Giuseppe Creazzo lo scorso 28 luglio a Montevarchi durante un dibattito pubblico sulla presenza della n’drangheta in Toscana, inducono tutti noi alla riflessione, anche alla luce dei recenti fatti riportati dagli organi di informazione su indagini in corso sulla gara d’appalto per i lavori di ampliamento della discarica di Podere Rota a Terranuova Bracciolini. Al riguardo la nostra speranza è che tutto sia stato fatto nel rispetto della legge e sul caso non entriamo nel merito, aspettando che siano le autorità competenti a pronunciarsi. Siamo felici dell’attenzione che la Prefettura, la Magistratura e le Forze dell’Ordine stanno dando nei nostri territori verso ogni episodio che può portare a fenomeni di infiltrazioni mafiose nei vari settori della nostra economia. A noi del Coordinamento di Libera del Valdarno Superiore, preme invece captare il campanello d’allarme che sta suonando anche da noi da tempo e sottolineare ancora una volta quanto sia importante da parte degli enti locali e da parte anche delle società partecipate o a carattere pubblico vigilare con la massima attenzione, partendo proprio da quanto il procuratore ha affermato in quell’occasione. Ormai appare chiaro come il fenomeno mafioso, che pure non ha radici consolidate nel nostro territorio, tenti comunque, in varie forme e modalità, di fare “affari” anche da noi. Diverse sono le inchieste in corso in questi ultimi anni che riguardano il Valdarno Aretino a Fiorentino. E sempre più sofisticate sono le modalità di fare “affari” che questi signori hanno imparato ad usare. Dunque occorrono forme di controllo ferree e rigorose, un’azione anche di prevenzione che scoraggi chi cerca di “contaminare” il nostro mondo economico e le nostre comunità. Invitiamo per esempio le amministrazioni locali del Valdarno ad aderire alla Carta di Avviso Pubblico, un vero e proprio codice etico di comportamento della buona politica, rivisitato recentemente, come aiuto per non cadere in possibili difficoltà che poi andrebbero a discapito di enti ed istituzioni pubbliche. Composta da 23 articoli, la carta indica concretamente come un buon amministratore può declinare nella quotidianità i principi di trasparenza, imparzialità, disciplina e onore previsti dagli artt. 54 e 97 della Costituzione. Contrasto al conflitto di interessi, al clientelismo, alle pressioni indebite, trasparenza degli interessi finanziari e del finanziamento dell’attività politica, scelte pubbliche e meritocratiche per le nomine interne ed esterne alle amministrazioni, piena collaborazione con l’autorità giudiziaria, ecc… sono alcuni dei temi toccati dalla carta. Lanciamo ai Sindaci, alle Giunte, ai presidenti del Consigli Comunali, ai vari Gruppi Consiliari, ma anche all’associazionismo di categoria e al mondo imprenditoriale una proposta: perché non dedicare in autunno una giornata allo studio proprio della carta di Avviso Pubblico con un convegno aperto a tutti coloro che sono interessati al problema, invitando il Prof. Vannucci dell’Università di Pisa e i rappresentanti di Avviso Pubblico che hanno collaborato alla sua redazione, i magistrati e le forze dell’ordine per un confronto su questi temi, per mandare un messaggio chiaro alle mafie che in questo territorio si agisce unitariamente contro la criminalità organizzata? Noi siamo pronti ad organizzarla ed a fare la nostra parte.

                                           Coordinamento Libera Valdarno Superiore

Montevarchi, lì 20 agosto

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