Pubblicato: mer, 4 Giu , 2014

Canile municipale di Palermo: è emergenza rifiuti

La struttura trasformata in discarica. «È una vergogna», protestano i volontari animalisti. Ma il Comune assicura: «Risolveremo il problema in tempi brevi»

10361553_10204166060820291_321386073_oCumuli e cumuli di rifiuti a fare da cornice al canile municipale di Palermo, in via Tiro a Segno. Prima c’è stata la pioggia, a rompere i sacchi e far sì che i liquami finissero ovunque, poi è stata la volta del caldo pre-estivo di questi ultimi giorni, che chiaramente contribuisce ad aumentare le esalazioni. Intanto, da più di un mese e mezzo, i sacchi di immondizia rimangono lì, “indisturbati”, all’interno di una struttura che già di per sé non gode di ottima salute. E così adesso, agli innumerevoli disagi a cui sono costantemente sottoposti operatori, volontari e animali, bisogna anche aggiungere l’aria irrespirabile. Senza dimenticare che un ambiente così inospitale e insalubre, dove alla montagna di spazzatura bisogna aggiungere deiezioni, urine e altri liquidi biologici, può facilmente trasformarsi in un ricettacolo per insetti e roditori.

A rendere lo scenario, se possibile, ancora più surreale, è che proprio all’interno di quei locali si trovano gli uffici del presidio veterinario dell’Asl 6, tra i cui «obiettivi specifici prioritari» c’è quello di innalzare i livelli sanitari delle popolazioni animali, con riduzione della incidenza delle infezioni zoonosiche e di quelle a maggiore rilevanza zoosanitaria, […] migliorare l’igiene urbana veterinaria attraverso un corretto equilibrio uomo-animale-ambiente; […] individuare gli standard per una corretta, coerente e pertinente definizione delle dotazione di risorse in termini di personale, attrezzature, automezzi, e materiali di consumo ed assegnare all’area di sanità pubblica veterinaria delle risorse necessarie per il raggiungimento degli obiettivi». Ma tra il dire e il fare, si sa, scorre il liquame. Poco importa se ad una manciata di metri di distanza si trovino i box che ospitano i cani.

10388890_10204166073540609_2039045622_oL’indignazione dei cittadini è tanta. Ne sono prova le decine e decine di email arrivate in redazione per segnalare «una situazione insostenibile» e «vergognosa», che si protrae ormai da troppi giorni: «Poco importano le motivazioni, peraltro poco chiare, forniteci dalla Rap (L’azienda partecipata che ha sostituito l’Amia afferma, infatti, che il servizio di pulizia non è stato ancora effettuato perché non compreso nel contratto di servizio, Ndr)». Chiedono un intervento immediato per risolverla nel più breve tempo possibile e si augurano che «tutto questo non accada più». «Gli operatori – scrivono – dovrebbero essere muniti quotidianamente di sacchi neri, capienti e facilmente richiudibili. Al contrario, spesso, essendone sforniti, sono costretti a comprare di tasca propria i sacchi per i rifiuti o ad usare i sacchi del mangime vuoti». La protesta dei volontari animalisti è arrivata anche sulla pagina Facebook dell’associazione Lida, dove scrivono: «L’amministrazione del canile ha mandato decine di solleciti, ma forse per una questione di competenze (operatori addetti a manipolare deiezioni) o di costi (ulteriore tassa da pagare per la raccolta di rifiuti come questi) o di normative ignorate, fatto sta che la montagna di rifiuti si alza sempre più».

Dal canto suo la Rap fa sapere che, pur avendo effettuato il sopralluogo per pianificare l’intervento, si tratta di un incarico che esula dal contratto di servizio vigente. Si attende quindi l’ok del Comune, il quale assicura che «il problema dovrebbe risolversi in tempi brevissimi». Bisognerà però prima sottoporre la questione della nuova convenzione con l’azienda partecipata (in cui è prevista la pulizia giornaliera del canile e lo smaltimento dei rifiuti presenti) all’attenzione della Giunta e degli organi preposti. Una volta sottoscritto il nuovo contratto, si potrà incaricare l’ex Amia di provvedere al ritiro dei rifiuti. Poco importa se, intanto, a far compagnia ai cuccioli di cane ci sono quelli di topo.

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