Pubblicato: mer, 23 Apr , 2014

Brasile, un giovane ucciso scatena gli scontri nella favela

A Rio de Janeiro, un giovane ballerino è stato ucciso lunedì notte dalla polizia scatenando gli abitanti della favela di Pavao-Pavaozinho. Un altro uomo di 30 anni è rimasto ucciso negli scontri

l43-scontri-favela-riojaneiro-140423063751_bigGli scontri sono iniziati dopo l’uccisione del giovane ballerino venticinquenne Douglas Rafael da Silva Pereira nella notte di lunedì a seguito delle perquisizioni della polizia nella favela di Pavao-Pavaozinhora, tra Copacabana e Ipanema. La dinamica della morte non è chiara ma secondo le prime ricostruzioni, il ballerino, che lavorava in un programma di varietà della televisione Globo, si sarebbe rifugiato in una scuola mentre fuggiva da uno scontro a fuoco tra trafficanti di droga e la polizia che però lo ha scambiato per un malvivente e lo ha picchiato a morte. In seguito alla sua morte, in segno di protesta, gli abitanti della favela hanno appiccato incendi nelle strade di Pavao-Pavaozinhora, accendendo oltre ai fuochi lo scontro con le forze dell’ordine. Gli abitanti hanno subito preso di mira le forze dell’ordine organizzando lanci di bottiglie incendiarie e manifestazioni che stanno paralizzando la città brasiliana. La tensione ha raggiunto livelli altissimi soprattutto dopo la notizia che un trentenne ancora non identificato sia morto colpito alla testa da un proiettile durante gli scontri. La notizia è stata confermata dalla segreteria municipale di Salute e dall’ospedale Miguel Couto dove l’uomo è arrivato già privo di vita. Non è confermata invece la notizia, cautamente diffusa dai media locali, del ferimento di un dodicenne finito nel fuoco incrociato durante gli scontri.

A meno di due mesi dai mondiali di calcio, il problema della sicurezza in Brasile torna a nudo preoccupando le autorità, consapevoli che non manca molto a quando i riflettori mediatici di tutto il mondo si poseranno sulla competizione e sul Paese carioca. Gli attuali scontri interessano una delle zone più turistiche di Rio e le autorità locali hanno deciso di contenere i disagi, chiudendo numerose vie di Copacabana per precauzione. Per risolvere in profondità i problemi brasiliani non bastano due mesi e chiudere qualche strada, si deve sradicare la povertà e la malavita. Contenerla e scendere a compromessi vantaggiosi serve solo a nasconderla, ma come dimostrano i scontri in corso, basta una scintilla per accendere di nuovo l’incendio e portare alla luce il problema.

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