Pubblicato: gio, 3 Apr , 2014

Alexis Tsipras ha scelto Palermo per lanciare il suo no all’austerity

Riprese e Montaggio di: Fabrizio Guercio

Si parla tanto di lui, del leader di Syriza che sta spopolando in Europa, candidato dalla Sinistra Europea a presidente della Commissione dell’Unione. Ma che ci fa un politico greco in Italia? Soprattutto che ci fa Alexis Tsipras a Palermo? È stato accolto in conferenza stampa oggi pomeriggio nei pressi di via Libertà, per l’unica tappa italiana, nel capoluogo siciliano, per presentare la sua idea di Europa e proseguire la raccolta delle firme. «Sono molto emozionato, apprezzo quello che avete preparato per me, mi sento come quando la nazionale è in trasferta». I microfoni si accavallano l’uno sull’altro per riuscire a catturare ogni parola proferita in greco e subito tradotta dall’interprete a fianco. Lui con aria un po’ spaesata ma con lo sguardo sicuro risponde alle domande dei giornalisti che se lo contendono. «Dobbiamo raccogliere le firme per presentarci anche in Sicilia – dice Tsipras – ho scelto questa terra perchè qui la società civile ha dato una risposta forte contro la corruzione, soprattutto contro la criminalità organizzata. Non si tratta però solo di eleggere europarlamentari ma di cambiare le nostre vite che ormai dipendono sempre più dagli assetti europei». La stanza gremita di videocamere ha fatto da cornice alle sue parole sull’Europa. «Bisogna riconquistare la democrazia e i valori che c’erano quando l’Europa è stata creata. Nel mio Paese, negli ultimi 4 anni, l’austerity ha creato la disperazione e il dolore della gente. Nessun altro popolo deve patire ciò che ha patito la Grecia. Con il vostro voto a maggio lasciate un messaggio del vostro dissenso a queste politiche. Politiche che anche voi state seguendo. Qualcuno può affermare che la colpa è dei popoli che hanno votato questi governi, ma non possiamo dare la colpa ai popoli assolvendo chi li ha portati in questa situazione». Il suo giovane viso guarda dritto la platea, sceglie il greco per esprimere quello che pensa. È deciso a smantellare le corporazioni delle banche e per farlo a parer suo, la sinistra ha bisogno di altri e nuovi modi per politiche di successo. Non entra nel dettaglio dei punti programmatici che esporrà stasera nell’incontro con il pubblico al cinema Imperia. Il suo paese è quello che più di tutti ha sofferto i lati oscuri di un’Europa in crisi che lui vorrebbe più sganciata da influenze tedesche, «la Merkel – dice Tsipras – vuole fare un’Europa tedesca ma noi diciamo no, vogliamo l’unione dei popoli e una Germania europea». Mentre sul vecchio continente spira un’aria che va sempre più verso destra e verso i nazionalismi, questa lista sembra aver messo insieme forze di sinistra. Ad appoggiare infatti “L’altra Europa con Tsipras” ci sono Sel, Rifondazione comunista , Comunisti italiani e Azione Civile. Proprio il leader di quest’ultimo Antonio Ingroia ci ha spiegato le ragioni della sua scelta:«Sosteniamo Tsipras perchè crediamo che sia l’unica risposta alla crisi che sta vivendo l’Europa. L’Italia è un Paese ingiusto e diseguale dove i poveri diventano sempre più poveri e i ricchi sempre più ricchi». Qual è la causa di questo stato di cose secondo l’ex magistrato? Le misure di austerità. Quelle misure che Alexis ritiene insostenibili e a cui vorrebbe sostituire politiche fatte di investimenti pubblici, una sorta di New Deal come lui stesso definisce, in risposta a una politica che ha pensato a delle “medicine” che hanno solo peggiorato la situazione. Non si definisce antieuropeista ma promotore di un’altra Europa. Viaggia sulla stesso linea di pensiero anche Ingroia che ha dichiarato: «Bisogna trovare una via di mezzo tra la subordinazione e l’antieuropeismo. Tornare all’Europa dei diritti. Ribellarsi senza uscirne».

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