Accordo a Vienna.
Intesa sul programma nucleare iraniano.
E’ stato raggiunto l’accordo sul programma nucleare iraniano tra la Repubblica Islamica e le potenze mondiali. Teheran otterrà la revoca delle sanzioni internazionali in cambio di significative riduzioni alla portata del suo programma nucleare. Il rispetto di tali impegni da parte dell’Iran verrà verificato mediante ispezioni. Secondo fonti diplomatiche l’Iran avrebbe accettato il principio di un ritorno alle sanzioni qualora entro 65 giorni si accertasse una violazione del trattato.
Secondo fonti del paese mediorientale, le sanzioni economiche adottate da Usa e Ue saranno progressivamente rimosse. In particolare quelle imposte alla Banca centrale iraniana, alla Compagnia petrolifera nazionale, alle compagnie aeree e di navigazione. Lo Stato islamico avrà la possibilità di acquistare tecnologie e macchinari. Sarà possibile riprendere la cooperazione economica con l’Iran in ogni campo, compresi gli investimenti nei settori petroliferi e del gas. E’ alleggerito l’embargo sull’acquisto di armamenti: lo Stato iraniano potrà importare o esportare armi caso per caso e tali restrizioni dureranno solo cinque anni.
Entro la fine dell’anno il Paese mediorientale chiarirà gli aspetti più controversi del suo programma nucleare. Ha tuttavia ottenuto un tavolo arbitrale per le visite ai siti militari qualora richieste. Come ribadito da Alì Khamenei l’Iran ritiene che i sopralluoghi, già concessi due volte in passato per il sito di Parchin, debbano essere giustificate da adeguati elementi di prova. L’intesa impedisce l’acquisto di missili e si impongono restrizioni alla tecnologia di tali armamenti. L’accordo però non impedirà alla Repubblica islamica di andare avanti nella ricerca.
Ha detto il ministro degli esteri iraniano Zarif che “si apre il capitolo della speranza”. Ha ribadito la Mogherini che si tratta di “un segnale di speranza per il mondo”. Obama ha assicurato che è pronto a porre il veto qualora i conservatori al Congresso dovessero ostacolare l’attuazione dell’intesa. L’accordo raggiunto a Vienna è la prova che la trattativa è l’unico metodo per risolvere le questioni del mondo e arrivare alla pacificazione anche nelle aree in cui tanti momenti critici erano stati vissuti. Dunque fa ancora più tristezza ascoltare le dichiarazioni israeliane. Netanyahu ha definito l’intesa “un errore di proporzioni storiche” e assicura che Israele farà di tutto per impedire l’attuazione del trattato; fonti ufficiali del paese sionista parlano di “licenza di uccidere garantita a Teheran” e il ministro degli Esteri Hotovely ha dichiarato che il trattato segna la “resa dell’Occidente all’asse del male guidato dall’Iran”. Anche il linguaggio mostra la deriva politica e culturale dell’attuale classe dirigente israeliana.