Vucciria: il mercato che fu
Guttuso ne ha congelato i colori, oggi quasi del tutto scomparsi
La Vucciria è uno dei mercati storici di Palermo, il suo impianto risale al XV secolo per poi trovare l’attuale sistemazione sul finire del 1700 in piazza Caracciolo e nelle vie limitrofe. Per secoli è stato uno dei cuori pulsanti della città con fiorenti attività commerciali,: prima si vendevano principalmente carni poi il commercio si è allargato fino a comprendere quasi tutti i generi alimentari. Se l’importanza simbolica e culturale del mercato è rimasta immutata, anzi è aumentata, nel corso del tempo, la sua valenza economica invece è tremendamente scemata negli ultimi anni. La crisi del settore alimentare, la concorrenza dei supermercati e soprattutto il progressivo spopolamento del quartiere ha svuotato le vie che fino a pochi anni fa brulicavano di clienti e commercianti urlanti. La sensazione di declino è tale che il quadro di Renato Guttuso “La Vucciria”, dipinto negli anni 70, sembra essere stato realizzato più di un secolo fa, tanto è cambiato il volto del mercato.
Negli ultimi anni la Vucciria è tornata a essere, nelle ore notturne, di nuovo uno dei centri nevralgici della città, il riferimento è al grandissimo numero di locali in cui si può trovare cibo da strada e bevande a bassissimo costo, ma in ogni caso la movida notturna non sembra essere in grado di risollevare le sorti del quartiere e soprattutto dello storico mercato. In questo scenario di decadenza – “morte del mercato”, per usare le parole di un commerciante della zona – si inseriscono le polemiche sulla recente creazione dell’isola pedonale nella vicina piazza San Domenico, proteste sfociate nel blocco di ieri di via Roma e nella distruzione di parte dell’arredo urbano della piazza.
I commercianti riferiscono di un ulteriore crollo degli affari da quando, da meno di venti giorni, è stata istituita l’area pedonale: ad esempio Salvatore Tinì, proprietario di un negozio di alimentari, dichiara di aver visto calare le vendite di quasi la metà. Le lamentele dei commercianti, inoltre, si incentrano sull’impossibilità di poter scaricare la merce in prossimità del negozio. A tal proposito questi affermano di aver proposto di lasciare aperta al traffico veicolare almeno parte della piazza, ma non avrebbero ricevuto alcuna risposta dalle autorità competenti. Proprio la sordità delle istituzioni alle loro richieste, sostengono, li avrebbe spinti alla clamorosa protesta di questi giorni.