Schumacher, compleanno tra speranza e ansia
Il tedesco compie oggi 45 anni e sono tantissimi i tifosi giunti per lui a Grenoble. Intanto vanno avanti le indagini sull’incidente
Compleanno in terapia intensiva per Michael Schumacher. Il campione tedesco “festeggia” i 45 anni con il quinto giorno di coma. Dopo i primi due bollettini medici, il personale dell’ospedale di Grenoble, per allentare la pressione mediatica, ha sospeso ogni comunicazione riservandosi di incontrare la stampa solo in caso di novità.
Unica fonte di informazioni è la manager di Schumacher che, ieri, ha riferito che le condizioni del tedesco sono «stabili ma critiche» inoltre a quanto pare i medici starebbero considerando l’idea di farlo uscire dal coma farmacologico in modo da poter fare una prima valutazione dei danni cerebrali riportati.
Nonostante la pressione dei media si sia leggermente allentata rimane invece inalterata l’apprensione di amici e tifosi. Jean Todt ormai si è stabilito a Grenoble per poter stare vicino a Schumacher e famiglia, mentre oggi, in occasione del quarantacinquesimo compleanno del campione, alcune centinaia di tifosi ferraristi si sono dati appuntamento nel piazzale antistante l’ospedale per una silenziosa festa di compleanno per Schumi. Tra i tanti striscioni presenti si nota anche una grande targa da consegnare alla famiglia con scritto “La rivogliamo autografata”. Anche la Ferrari ha voluto festeggiare il pilota di Kerpen e l’ha fatto, sul suo sito, con 72 immagini celebrative delle 72 vittorie con la Rossa. Nel comunicato che le accompagna la Scuderia di Maranello ha voluto ricordare come Schumacher sia ormai “per sempre parte della grande famiglia ferrarista” facendo, in chiusura, “auguri doppi” al campione tedesco.
Continuano, nel frattempo, anche le indagini sulla dinamica dell’incidente. Stando a quanto riferito dalla manager, Sabine Kehm, Schumacher sarebbe andato fuoripista per cercare di soccorrere la figlia di un suo amico che era caduta. Mentre andava molto lento sarebbe scivolato anche lui e, complice uno sci che non si sarebbe staccato, non sarebbe riuscito a proteggersi dallo schianto contro una roccia seminascosta dalla neve. La versione in questione non convincerebbe però la Procura di Albertville. Secondo indiscrezioni gli investigatori sarebbero certi, invece, che l’urto contro il masso sarebbe avvenuto ad una velocità medio-alta (superiore ai 60 km/h), tanto da distruggere il casco protettivo. Se confermato, è probabile quindi che i magistrati decidano di sentire a breve anche la stessa Kehm per fugare eventuali dubbi.