Pubblicato: Mar, 15 Ott , 2013

Legge di stabilità, tagli a Sanità e meno tasse sul lavoro

In arrivo una nuova tassa (Trise) che ne sostituisce altre. Sarà suddivisa in gestione rifiuti urbani e servizi dei Comuni che ne sostituisce altre

 

Graziano Delrio

Graziano Delrio

Le prime bozze della prossima legge di stabilità, presentata oggi al presidente della Repubblica, fanno già discutere: il punto fondamentale del decreto starà soprattutto nel taglio del cuneo fiscale che verrà spalmato su più anni e, secondo indiscrezioni, ammonterà a circa 5 miliardi di euro di cui 3 a favore dei lavoratori. Per favorire l’occupazione, in base ad alcune bozze del provvedimento, sarebbero invece concesse detrazioni fino a 15.000 euro per le assunzioni a tempo indeterminato.

“Stiamo lavorando alacremente, ma ancora non abbiamo trovato la quadra. Comunque i tagli saranno meno del previsto e ci saranno interventi per 10-12 miliardi sul 2014, con l’obiettivo di stimolare la crescita; la legge arriverà al varo del Consiglio dei ministri entro il 15 ottobre”, così il ministro degli Affari Regionali Graziano Delrio.

I tetti delle spese farmaceutiche territoriali ed ospedaliere sono stati abbassati, rispettivamente, da 11,35% a 11,3 % e da 3,5 % a 3,3%; il risparmio nell’arco di un triennio ammonterà a circa 660 milioni di euro.

Tagli alla Sanità, meno tasse sul lavoro, detrazioni per le imprese che assumono a tempo indeterminato. Ma anche allentamento del patto di stabilità per i comuni e arrivo della nuova Trise come è stata ribattezzata quella che ci eravamo ormai abituati a chiamare ‘service tax’. Proprietari e affittuari saranno quindi chiamati a pagare la Trise, suddivisa in due componenti: la prima, a copertura dei costi per la gestione dei rifiuti urbani (Tari); la seconda per coprire i costi dei servizi indivisibili dei Comuni (Tasi), con un’aliquota di base all’1 per mille. Per compensare i Comuni del nuovo sistema sarà quindi concessa una deroga di 2 miliardi in due anni al patto di stabilità interno ma andrà peggio alle Regioni che invece vedranno imporsi nuovi tetti alla spesa per circa un miliardo di euro nel triennio 2014-2017.

Riguardo la Pubblica Amministrazione i dipendenti pubblici dovranno fare i conti con un taglio del 10% degli straordinari (5% per la Polizia) e per tutto il 2014 dovranno assistere al blocco delle contrattazioni. Stop anche alla rivalutazione legata all’inflazione delle pensioni oltre i 3.000 euro, come annunciato più volte dal ministro del Lavoro Enrico Giovannini, e contributo di solidarietà per le pensioni d’oro oltre i 100 mila euro.

Dal 2014 l’aliquota su rendita finanziaria passa dal 20 % al 22% con il conseguente aumento dell’imposta di bollo.

Verrà inoltre creato un fondo straordinario per il sostegno all’editoria con una detrazione pari a 50 milioni di euro per il 2014 che scenderanno (di volta in volta) di 10 milioni con il passare degli anni.

Per l’aumento delle detrazioni Irpef per i lavoratori dipendenti verranno esaminate due proposte. Se nella prima è previsto un aumento dello sconto fiscale di 112 euro annui per i redditi fino a 15 mila euro, nella seconda proposta verrà applicato un bonus, sempre sui redditi fino a 15 mila euro l’anno.

I contenuti delle bozze circolate in giornata sono state seccamente smentite dal ministero dell’Economia. Se infatti alcune norme, come l’introduzione della Trise sono ormai scontate, su altre si sta ancora limando in attesa del confronto in consiglio dei ministri oggi pomeriggio. Tra tutti il punto più delicato sembra quello dei tagli alla sanità, sul quale avrebbe espresso dubbi anche il Colle. Complessivamente nella bozza circolata ammonterebbero a 2,65 miliardi in tre anni, ma il ministro Lorenzin ha già fatto sapere che il sistema sanitario nazionale non può reggere altri tagli. ”Stiamo lavorando per evitare ulteriori sacrifici alla gente”, ha assicurato anche Graziano Delrio, cercando di venire incontro anche alle esigenze espresse dal Pd di Guglielmo Epifani. In forse sarebbe infine anche l’aumento delle tasse sulle rendite finanziare che nelle bozze è stimato dal 20 al 22%.

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