Pubblicato: ven, 27 Dic , 2013

“Tracce di memoria”: Palazzolo Acreide ricorda Giuseppe Fava

 A trent’anni dall’omicidio per mano mafiosa, il paese natale del giornalista gli dedica un calendario ricco di eventi
e9b0f857826ab994b1b1904c051bbf59_XLIl 4 gennaio presso l’Aula Consiliare del Comune di Palazzolo Acreide, ci sarà il tradizionale incontro per ricordare Giuseppe Fava, “Tracce di memoria”. All’iniziativa, ideata dal Coordinamento G.Fava Palazzolo con il patrocinio del Comune di Palazzolo, collaboreranno la Fondazione Giuseppe Fava Catania, l’Associazione Palazzolese Antiracket , la Consulta Giovanile, LIBERA Coord. Prov. SR, Libreria Bo.La.BO e NOMADICA. Quest’anno si è pensato ad una riflessione comune sul cambiamento in atto delle mafie, che, da locali o regionali, stanno organizzandosi in una rete transnazionale, globalizzandosi e mimetizzandosi.Alle ore 17:00 sarà proiettato il documentario realizzato da G.Fava “da Villalba a Palermo” (Siciliani-Cronache di mafia) a cura di Nomadica, in cui Fava, nel 1980, analizza e studia il passaggio dalla mafia contadina a quella cittadina. Da Villalba a Palermo è un documentario realizzato da lui e Vittorio Sindoni nel 1980, in cui le denunce giornalistiche sono presentate in forma di interviste, commenti, e ricostruzioni teatrali degli eventi, con la partecipazione degli attori del Teatro Stabile di Catania.Alle ore 18:00 sarà presentato il libro di Pino Finocchiaro “La Mafia grigia” (La cupola dei colletti bianchi) – Editori Riuniti. Un saggio, feroce e diretto, che non si concentra sugli aspetti militari del potere mafioso ma sul tessuto di relazioni e sulla gestione del consenso che ne deriva. Da Palermo a Genova passando per Napoli, Bari e Milano. Finocchiaro, giornalista, redattore e conduttore di Rai News 24, ha lavorato a Televideo, Ufficio Stampa DG e Rai Sicilia. Si occupa principalmente di inchieste, cronaca, politica, ambiente e sicurezza globale. Tra i riconoscimenti più importanti il premio Ilaria Alpi – Penne pulite, nel 1995, nel suo libro ricostruisce il filo rosso che lega i diversi poteri mafiosi alla politica, al mondo dell’economia e a quello imprenditoriale.Parteciperanno al dibattito, oltre all’autore dal libro, Elena Fava, il Dott. Nicolò Marino, che dopo aver avuto il via libera del Consiglio superiore della magistratura, nella prima settimana di dicembre da pubblico ministero della Dda di Caltanissetta oggi ricopre il ruolo di assessore all’Energia della giunta regionale siciliana.
Moderatore dell’incontro Saul Caia, Reporter Freelance per varie testate (Fatto Quotidiano, Corriere del Mezzogiorno, Linkiesta), brani del libro saranno letti da Valeria Gibilisco.
Il libro di Pino Finocchiaro e il documentario di Giuseppe Fava che aveva già studiato e, per primo, denunciato, il passaggio della mafia da agraria ad urbana e le conseguenze drammatiche che questo causava nelle città, interferendo e interagendo con i poteri economici e politici, ci permette oggi, a distanza di trenta anni, di aprire una nuova riflessione, come da alcuni anni segnalano i più importanti processi di mafia e ‘ndrangheta, sulla globalizzazione del fenomeno criminale e sull’intreccio tra essa la politica, il mondo imprenditoriale e i colletti bianchi.

Nella stessa serata il Coordinamento Fava consegnerà il Premio giornalistico Fava Giovani. Congelato da due anni, il riconoscimento, che ha visto passare in rassegna nelle edizioni fra il 2007 e il 2011 nomi come i ragazzi di Addio Pizzo, i registi del documentario “Biutiful cauntri”, Giulio Cavalli e Gaetano Alessi, verà affidato a Ester Castano, cronista appena ventitreenne che per prima, in lotta solitaria, insieme al suo direttore, tra minacce e querele, ha denunciato l’intreccio fra ‘ndrangheta e politica nel comune lombardo di Sedriano, successivamente sciolto per infiltrazioni mafiose.

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