Pubblicato: lun, 13 Gen , 2014

Protestano i Vigili urbani: siamo poliziotti o impiegati?

La Polizia locale si mobilita e chiede di ottenere maggiori tutele e di chiarire la posizione giuridica degli agenti

 

IMG_0616Un migliaio di pettorine gialle d’ordinanza e di divise scure, blu e bianche, si sono ritrovate, questa mattina, in piazza SS. Apostoli, a Roma, per la mobilitazione nazionale della Polizia municipale e provinciale, indetta nel giorno del secondo anniversario dell’uccisione di Niccolò Savarino. Savarino era un “ghisa” a Milano – così sono chiamati i vigili nel capoluogo lombardo – e, mentre prestava servizio, è stato travolto da un grosso Suv, guidato da un rom minorenne in fuga. “Il lavoro di una vita non può toglierti la vita” era lo slogan che apriva il corteo, organizzato ieri a Milano per commemorare Niccolò.

Gli agenti della Polizia locale, che spontaneamente si sono mobilitati e sono scesi in piazza per protestare per il mancato riconoscimento di maggiori diritti e garanzie. I coordinamenti di tutta Italia, senza sindacati o partiti alle spalle, “sotto un’unica bandiera, il Tricolore” hanno sentito la necessità di chiedere maggiore tutela per gli operatori della Polizia locale, “per riprenderci il nostro futuro”, è scritto sui volantini distribuiti ai cittadini, e chiedere la riforma dell’intero comparto diviso in migliaia di Corpi e Servizi.

I manifestanti, che vorrebbero venisse chiarita la loro posizione giuridica, hanno issato cartelloni, interrogandosi: siamo “Impiegati o poliziotti”? Per legge sarebbero impiegati, mentre operativamente le azioni della Polizia locale sono assimilabili a quelle della Polizia di Stato. La differenza è sostanziale. Basti ricordare l’episodio delle due vigilesse che, tre giorni fa, sono intervenute in soccorso di una venticinquenne aggredita e violentata tra le vie dello shopping capitolino. Le due agenti hanno inseguito gli aggressori e dopo una colluttazione hanno arrestato tre dei quattro criminali. Le ferite subite nella colluttazione dalle vigilesse saranno trattate in regime di malattia, in quanto impiegate. Se fossero state poliziotte, invece, a seguito di un’eventuale causa di servizio, avrebbero beneficiato di un indennizzo.

Tra le richieste della Polizia locale c’è il riconoscimento della qualifica dello status di polizia giudiziaria o polizia di Stato su tutto il territorio nazionale; ci sono maggiori tutele, come l’equo indennizzo per causa di servizio, la previdenza e l’assistenza equiparata a quelli delle Forze dell’ordine; e, quindi, leggi che ne definiscano il ruolo, le funzioni e le competenze, mettendo a disposizione della municipalizzata strumenti e mezzi, come l’accesso al Sistema di indagine (Sdi) e alle banche dati o il servizio esterno in coppia.

Ha fatto capolino in piazza SS. Apostoli anche l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha espresso solidarietà e sostegno politico alla mobilitazione nazionale della Polizia locale.

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