Pubblicato: gio, 28 Feb , 2013

Natale Giunta denuncia il pizzo

Ieri i carabinieri hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip su richiesta della Dda per presunti esponenti di Cosa nostra accusati di estorsione

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di Ornella D’Anna

Ieri i carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Palermo hanno eseguito quattro ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip su richiesta della Dda per presunti esponenti di Cosa nostra accusati di estorsione. A denunciare questa volta, l’imprenditore palermitano Natale Giunta, personaggio oramai noto, per la partecipazione ad una famosa trasmissione televisiva. Le indagini, avviate dopo la denuncia dell’imprenditore, che è titolare di una societa’ di ristorazione e catering, ha condotto all’arresto di Antonino Ciresi, 70 anni, di Monreale; dei palermitani Maurizio Lucchese, 50; Alfredo Calogero Attilio Perricone, 42; Giuseppe Battaglia, 41. La vittima ha raccontato agli inquirenti di essere stato contattato dagli esattori del racket nel Marzo scorso, e di aver ricevuto pressioni per aver intrapreso l’attività senza l’autorizzazione di cosa nostra, i quattro, ai quali viene contestato il reato di tentata estorsione aggravata dalle finalità mafiose, avrebbero infatti preteso il versamento di 2 mila euro, da pagare sia a Pasqua che a Natale, per il sostentamento delle famiglie dei detenuti. La mancata risposta dell’imprenditore alle minacce, porta ad un’escalation di intimidazioni: due danneggiamenti all’interno del locale, infine il ritrovamento di una tanica di benzina all’esterno del ristorante. Un’escalation di minacce che ha portato alla denuncia e agli arresti dei carabinieri. Il linguaggio utilizzato, quello tipico delle estorsioni “a posto . significa che praticamente qua dentro non verrà più nessuno . perché praticamente siamo d’accordo tutti . “due a Pasqua più due a Natale” ovvero “. ma significa la pace però . la pace significa la pace assoluta . e ti levi questo pensiero .”.”mettiti a puostu, un fare ù sbirru, picchì ti finisci mali. Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Leonardo Agueci, assieme ai sostituti della Dda di Palermo, Francesco Mazzocco e Caterina Malagoli, sono scattate dopo la denuncia di Giunta che gravato da difficoltà economiche, ha risposto di non poter soddisfare le richieste e che a seguito delle minacce a deciso di denunciare.

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