Pubblicato: lun, 30 Giu , 2014

Nasce il califfato islamico

I terroristi dell’ISIL hanno annunciato la creazione di un califfato con il nome di “Stato Islamico” nei territori occupati tra Iraq e Siria
 
Abu Bakr al-Baghdadi

Abu Bakr al-Baghdadi

Continua a precipitare la situazione in Iraq. È di oggi l’annuncio, da parte dei combattenti sunniti dell’ISIL, della creazione dello “Stato Islamico” come forma di califfato. Lo Stato appena proclamato comprenderebbe una vasta area compresa tra Iraq e Siria, il termine “califfato” sta a indicare la velleità di ricostruire il califfato che fu l’entità politica sotto la quale, dopo la morte di Maometto, i musulmani furono uniti e che si sciolse, formalmente, nel 1924 con l’ascesa al potere di Ataturk

A guidare questo nuovo califfato è Abu Bakr al-Baghdadi che, in qualità di nuovo califfo, si è erto a leader di tutti i musulmani di ogni parte, mentre sotto suo diretto controllo sarebbe il territorio che va da Aleppo (Siria settentrionale) al governatorato di Diyala (Iraq orientale). Le truppe dell’ISIL, nel video con cui hanno annunciato la creazione dello Stato Islamico, hanno diffuso anche le immagini delle esecuzioni sommarie e di massa dei soldati e civili iracheni catturati nei territori occupati. Brutalità e forza che preoccupano le altre potenze regionali, in primis l’Iran sciita che, per fronteggiare la minaccia estremista sunnita del califfato, si trova nell’imprevista situazione di dover cooperare con gli Stati Uniti.

Il presidente Obama ha ricordato che nessun soldato americano verrà inviato in Iraq mentre ha aperto a tutte le altre opzioni. I fronti, contro gli jihadisti dell’ISIL in Iraq, sono essenzialmente due: quello politico e quello militare. Sul versante politico gli USA e altri alleati, tra cui appunto l’Iran, stanno facendo forti pressioni sul premier iracheno sciita Al-Maliki affinché faccia un passo indietro in favore di un governo di unità nazionale, in modo da poter archiviare la politica settaria che ha creato il terreno fertile per i terroristi. Sul quello militare già si registra l’invio di forze speciali e contingenti iraniani al fianco delle truppe irachene, mentre gli Stati Uniti perora si sono limitati ad inviare dei “consiglieri militari”, per addestrare ed aiutare l’esercito di Baghdad, e dei droni armati pronti a colpire i ribelli i quali, finora, hanno avuto gioco facile nel sopraffare le forze governative.

L’annuncio di oggi ha un importante effetto propagandistico. È probabile, ora, una mobilitazione degli estremisti sunniti pronti a dar manforte allo Stato Islamico, soprattutto in vista dell’imminente controffensiva dell’esercito iracheno coadiuvato dai rinforzi giunti in queste settimane.

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