Pubblicato: mar, 11 Ott , 2016

Indifesa delle bambine del mondo, domani vestiamo l’arancione.

Cresce del 3% la violenza sulle bambine nel mondo. In Europa diminuiscono le violenze sessuali, ma aumentano quelle da parte di coetanei e di familiari oltre alle vittime per pedopornografia.

 

Domani dalle ore 9 partirà la campagna di comunicazione sui social per alzare la voce in difesa delle bambine di tutto il mondo e del loro futuro. Il colore arancione è quello scelto ed un megafono arancione passerà idealmente da una foto all’ altra sui social. Siete tutti invitati a partecipare con un selfie, un video o un live. L’hashtag è#orangerevolution e #indifesa. Per informazioni:www.indifesa.org

Nel mondo la violenza contro i minori è in aumento , il 60% delle vittime sono delle bambine. Negli ultimi cinque anni il numero è passato da 4.946 del 2011 a 5.080 del 2015, lo raccontano i dati interforze eleborati per il nuovo Dossier della campagna indifesa di Terre des Hommes e resi noti oggi a Roma, nella sala Zuccari della Presidenza del Senato, alla vigilia della giornata mondiale per le bambine.

slide-indifesa-dossierAumentano del 30% le spose bambine in Siria, le schiave nigeriane nella tratta crescono in Italia in modo esponenziale, ma non solo nei paesi teatro di guerre o tra i migranti la percentuale delle minori offese è molto alto sul totale, ma si modificano le modalità anche nei paesi occidentali, dove il rischio ed il pericolo si annida nella cerchia più ristretta dei familiari, o, addirittura, tra i coetanei, dove gioca un ruolo l’esposizione sulla rete web. Così, anche se nei Paesi occidentali i numeri della violenza sessuale diminuiscono, si modifica il quadro. Sempre più a rischio (o forse semplicemente sono aumentate le denunce) gli ambienti di prossimità, che vedono protagonisti di reati i familiari o i coetanei, e questo segnala un cambiamento. Ecco perché, anche se i problemi sono molto diversi tra loro e complessi, la novità annunciata oggi è che l’Unione Europea si prepara a giocare la sua partita. Lo ha annunciato Patrizia Toja, capodelegazione del Pd in Europa. Ci sarà un impegno trasversale educativo e culturale da parte della Commissaria italiana Silvia Costa, proprio in questa direzione. Con un raccordo tra le politiche, sia rivolte ai minori europei che ai minori che arrivano da paesi colpiti da ben altre calamità e che la UE si dovrà impegnare a proteggere e a reinserire in una vita migliore.

Pietro Grasso ha scritto oggi in una lettera di saluti istituzionali che il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini. E la risposta più convinta, negli ultimi due anni, segnala Toja, è ripartire dalla cultura del rispetto tra i sessi e sorvegliare l’ingresso sul web e sui social anche in casa nostra, dove le esche di singoli o della criminalità organizzata sono pervasive.

Non c’ è alcun dubbio le strategie di intervento dovranno tener conto anche dei fallimenti passati, Ricorda Maria Carla Bocchino della Polizia di Stato: a volte inserire un sanzione, non basta ed anche istituire un numero verde, come quello per segnalare le mutilazioni genitali femminili e reprimerle, può fare un buco nell’acqua. Dunque lo strumento va verificato.

Il problema è complesso, ma l’Europa finalmente sta scendendo in campo individuando una matrice chiave: l’educazione ad abbattere gli stereotipi di genere, l’emancipazione delle giovani donne con l’educazione e la formazione utile al lavoro. Solo con l’indipendenza economica alcune donne afgane, fuggite dai loro mariti e protette in singoli progetti di reinserimento si stanno ricostruendo una vita possibile, ora che sanno di poter contare anche su se stesse. Rania di Giordania ha detto spesso : “Prendiamoci cura delle bambine e penseranno loro a fare il resto”. La famiglia, la casa sono i primi luoghi in cui la schiavitù viene agita. Ed in modo diverso questo resta valida in tutti i mondi e l’impegno trasversale è perseguire l’indipendenza economica e culturale.

Nella cifra che vede l’incremento del 3% del numero delle vittime di reati, la pornografia minorile tocca la vertiginosa quota del 543% Nell’81% dei casi le vittime sono bambine e ragazze, ma l’aumento del trend va analizzato anche su dati qualitativi che ci descrivono un mutamento sociale. Il Ministero della Giustizia segnala una dimensione allarmante delle violenze da parte di coetanei : ben 817 minori sono in carico ai servizi sociali per una condanna per violenza sessuale, di questi, 267 sono responsabili di sfruttamento della pornografia e prostituzione giovanile.

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