Pubblicato: ven, 21 Mar , 2014

Gli studenti dicono ai mafiosi quello che pensano

Iniziativa degli studenti delle medie di Misilmeri (Pa), con un video dicono ai mafiosi ciò che pensano.

Avete mai avuto voglia di parlare direttamente ad un mafioso? Di guardare dritto nell’obiettivo di una telecamera e fargli le domande che non hanno mai avuto risposta, gridargli la rabbia e l’indignazione? L’hanno fatto gli studenti delle scuole medie di Misilmeri, in provincia di Palermo, nel video #dilloadunmafioso. ”Andate via dalla Sicilia”, “Perché l’hai  fatto?”,” Ci state rubando il futuro”.  Sono queste alcune delle frasi che i ragazzi hanno registrato nel video realizzato in occasione della 19esima “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”, che ricorre il 21 di marzo.

Perché questa data? Il primo giorno della primavera è divenuto dal 1996 la giornata simbolo della speranza e dell’impegno che ogni anno si rinvigoriscono nel ricordo di chi ha perso la vita per mano di mafiosi. Sono oltre 900 i nomi delle vittime che saranno letti domani in tutta Italia. Per questa ricorrenza l’associazione socio-culturale e antimafiosa Sicilitudine in collaborazione con l’associazione socio-culturale Libera ha organizzato una manifestazione che si terrà presso i locali della scuola media centrale Cosmo Guastella. L’appuntamento è alle 10 del mattino e segna la conclusione del primo progetto che ha coinvolte alcune delle classi terze medie. «Abbiamo proposto ai ragazzi di pubblicizzare l’incontro di domani in maniera alternativa e tutti sono stati entusiasti di realizzare il video. È un modo per avvicinarli ancora di più alla nostra associazione facendoli sentire protagonisti». E saranno loro al centro della scena,  esporranno gli elaborati sulle figure dell’antimafia che hanno conosciuto nel corso degli incontri pomeridiani svolti con i ragazzi di Sicilitudine e di Libera Palermo contro le mafie. Sarà questo il modo in cui gli studenti misilmeresi esprimeranno la loro solidarietà ai familiari delle vittime. «È importante che in questo paese si parli di conoscenza del mondo dell’antimafia ma ancor di più c’è bisogno di  bisogno di una guida alla civiltà. Siamo stanchi dei continui atti vandalici ai nostri monumenti, di non veder rappresentanti i nostri interessi nella casa comunale e soprattutto di non aver proprio nessuno all’interno del Comune che lo faccia per le varie vicissitudini che tutti conosciamo. Il Comune ha vissuto e sta vivendo momenti difficili, essendo stato commissariato per 3 volte in 20 anni per infiltrazione mafiosa».  «Per costruire un futuro migliore siamo proprio noi giovani necessari,  dichiara Alessandra Sarmentino, vicepresidente di Sicilitudine – abbiamo deciso di partire dai ragazzi perché essendo quasi coetanei ci viene più facile far passare il messaggio di cosa sia giusto e cosa no».

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               Lory Strano

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