Pubblicato: mar, 7 Gen , 2014

“Gli anni spezzati”: la fiction di Rai Uno sugli anni di piombo

In onda dal 7 gennaio la serie in sei puntate diretta da Graziano Diana su tre figure emblematiche della storia del Paese negli anni Settanta, ispirate al commissario Calabresi, al giudice Sossi e a un immaginario dirigente della Fiat

1478917_693288264045028_910013284_nIl regista e sceneggiatore Graziano Diana ha scelto di raccontare la storia di un decennio cruciale per l’Italia e per certi aspetti ancora misterioso. E lo fa attraverso tre figure simbolo di quegli anni:  un commissario, un magistrato e un ingegnere e tre città diverse: Milano (anni ’69-’72), Genova (’74-’76) e Torino (’79-’81). «Sto sempre dalla parte delle vittime» – racconta Diana – «mi confronto con la Storia cercando sempre l’umanità, anche quando si tratta di vicende controverse, discusse. Gli anni 70 sono anni che ho vissuto da studente, gli anni difficili della strategia della tensione, l’Italia esce del boom economico e precipita nell’austerity, anni in cui qualcosa si è spezzato».

“Gli anni spezzati” è proprio in titolo della sua fiction divisa in tre capitoli: il primo, in onda su Rai Uno il 7 e l’8 gennaio, si intitola Il Commissario ed è dedicato al commissario Luigi Calabresi (interpretato da Emilio Solfrizzi), che, dopo la strage di piazza Fontana, si trova al centro di una vicenda che lo porta ad essere incolpato dall’estrema sinistra per la morte dell’anarchico Giuseppe Pinelli (Paolo Calabresi), finendo per restare solo contro tutti. Il secondo atto della trilogia andrà in onda il 13 e 14 gennaio ed è intitolato Il Giudice, ispirato al magistrato Mario Sossi (con Alessandro Preziosi): il giudice che nel corso di un processo ottiene la pena massima per gli imputati appartenenti al gruppo dell’ultra sinistra “XXII Ottobre”. In molti, però, accusano Sossi di essere contro la classe operaia e di aver indagato senza considerare il diritto di difesa degli imputati e, dopo numerose minacce, viene rapito. L’ultimo atto è intitolato L’Ingegnere, in onda il 27 e il 28 gennaio, ed è interpretato da Alessio Boni nei panni dell’immaginario dirigente della Fiat, Giorgio Venturi, che negli anni della crisi sociale ed economica, deve licenziare 61 dipendenti accusati di avere a che fare con i terroristi.

Il regista garantisce che “Gli anni spezzati” sarà fedele alla Storia, raccontando le difficoltà ma anche i momenti che hanno unito le persone, al di là delle idee politiche: «Siamo stati rigorosi e rispettosi. Abbiamo il patrocinio dell’Associazione Italiana vittime del terrorismo, insieme agli sceneggiatori Stefano Marcocci e Domenico Tommasetti ho lavorato con la consulenza degli storici Adalberto Baldoni, Sandro Provvisionato e Luciano Garibaldi. Tentiamo di far passare le divisioni ideologiche non attraverso gli slogan ma attraverso le persone. Rileggiamo quegli anni restituendo anche i lati positivi, c’è la scena dell’allunaggio che lega insieme anarchici e poliziotti, un momento in cui esiste un futuro possibile che poi va spegnersi nella violenza. I ragazzi conoscevano l’impegno, il futuro era qualcosa da costruire con le nostre mani».

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