Pubblicato: lun, 6 Apr , 2020

Emergenza mascherine. La catena virtuosa del saper fare che cura.

Volontaria multata, storia di Francesca e di  tutte le altre.

    Da San Gavino (Cagliari) l’appello di un medico che chiede di fare presto, perchè le mascherine non ci sono, riceve una risposta immediata da tre donne. Ora sono 60 e le mascherine fatte in casa e consegnate oltre 5000.

Francesca Rabot, vive a Cagliari  e, come tutti, per l’emergenza sanitaria da Covid 19 ed il decreto del Presidente del consiglio Giuseppe Conte è a casa da un mese. Una quarantena non facile per una insegnante di ginnastica ritmica, che fa davvero fatica a stare ferma, anche se, come madre, il tempo libero proprio non c’ è.

In tv ogni giorno, rimbomba al ritmo di un tamburo, sempre la stessa denuncia: la carenza dei presidi sanitari e delle mascherine che dovrebbero arrivare, ma che alla fine perdono sempre la strada o vengono bloccate alle frontiere. Qualche settimana fa anche Francesca aveva letto la notizia che all’ospedale Sirai di Carbonia duemila mascherine erano state perfino rubate e non si trovavano davvero più.  Pochi giorni dopo, ancora sul web, da un giornale on line,  Francesca apprende che un medico, il dottor Puddu, ha lanciato un appello forte e chiaro, quello di non restare inerti sul divano, ma di agire per farle e subito.  Inizia così la storia di Francesca Rabot, che da giovane donna,  mette subito mano a ciò che ha in casa: il cellulare. Con un messaggio rapido chiede al gruppo delle mamme delle sue ragazze chi sappia davvero cucire. Rispondono in poche, ma partono ugualmente in tre. Grazie alle sarte di Nuoro e di Sassari, che già erano al lavoro, ricevono un tutorial per capire come si fa. Occorre il TNT, le dicono,  il tessuto non tessuto che va piegato a più strati, dai 4 ai 6, e che ricevono, grazie agli agricoltori della zona, che lo utilizzano normalmente per coprire le piantine nei campi. Contattano la protezione civile e la distribuzione  delle scorte si rende subito possibile e disponibile.  In poco tempo, così, l’impegno cresce e diventa virale. Si aggiungono gli amministratori dei piccoli comuni, quelli che nella regione del Sulcis e fino a Cagliari, contano dai 600 ai 9000 abitanti, grazie anche ad un assessore zelante che riesce in pochi giorni a  fare da leva. C’ è chi procura gli aghi, chi i fili, chi taglia e chi cuce, come se si stesse mettendo in piedi una vera e propria impresa artigianale  diffusa nelle case di tutti gli abitanti della zona. Così, il rumore delle vecchie e delle nuove macchine da cucire si fa  incessante e si cuce ovunque fino a notte fonda.

Una operosità che presto diventa  contagiosa anche dentro le case, ci racconta Francesca ai microfoni di radio 100passi:  si attivano i mariti ed i figli di tutte le età, perfino i più piccoli non vogliono saperne di restare in disparte.

In poco più di quindici giorni, il sistema è rodato, oltre 5000 le mascherine prodotte, 60 le sarte veterane e le apprendiste coinvolte. Il gruppo funziona ed il lavoro di  coordinamento è incessante. Un giorno, però, come in tutte le storie che non hanno mai un facile lieto fine, accade che una volontaria, nel recapitare il materiale occorrente e le mascherine, decide di fermarsi a fare la spesa in un discount lungo la strada che la riporta a Cagliari, ma, nel fare la rotonda, si ritrova, per pochi metri in un altro comune. Viene fermata per un controllo e le viene comminata una multa per aver “sconfinato”. Lei non può dimostrare la necessità che l’aveva portata su quella traiettoria, perché non ha una lettera di incarico ed il suo è un impegno volontario e civile.  Ha 30 giorni per pagare oltre trecento euro, una cifra davvero importante per chi non ha un lavoro, ma ce la sta mettendo tutta. La notizia fa il giro delle case  e la catena virtuosa si sta già adoperando per sostenerla e pagare questa sanzione. Nel raccontarvi questa storia, ci auguriamo che le forze dell’ordine siano state già raggiunte da una lettera che possa chiarire le ragioni della volenterosa sarta e cercare così di fare giustizia, quella si, una volta per tutte. Vi terremo aggiornati.

Di

Ultime notize

Europa, la strage degli innocenti. E le “vittime” si fanno carnefici, perchè?

23 luglio 2016, Commenti disabilitati su Europa, la strage degli innocenti. E le “vittime” si fanno carnefici, perchè?

LE MAFIE SONO UNA REALTÀ DEVASTANTE CON CUI FARE I CONTI, ANCHE IN TOSCANA

19 aprile 2024, Commenti disabilitati su LE MAFIE SONO UNA REALTÀ DEVASTANTE CON CUI FARE I CONTI, ANCHE IN TOSCANA

CON LA POVERTA’ CRESCONO ANCHE LE MAFIE

28 marzo 2024, Commenti disabilitati su CON LA POVERTA’ CRESCONO ANCHE LE MAFIE

L’anno che verrà si celebra a Crotone

30 dicembre 2023, Commenti disabilitati su L’anno che verrà si celebra a Crotone

Palermo, Borgo Parrini: il comune sfratta il bene confiscato alle mafie

13 dicembre 2023, Commenti disabilitati su Palermo, Borgo Parrini: il comune sfratta il bene confiscato alle mafie

Alla Sicilia e alla Calabria non servono ponti ma autostrade, ferrovie e aerei

26 novembre 2023, Commenti disabilitati su Alla Sicilia e alla Calabria non servono ponti ma autostrade, ferrovie e aerei

Video

Service Unavailable.