Pubblicato: sab, 14 Giu , 2014

Call center, i lavoratori di Accenture rischiano il posto

Il 4 giugno si è svolta una grande manifestazione nazionale per i call center in outsourcing che per la prima volta ha visto scendere in piazza l’intero comparto che, solo in Italia, raccoglie circa 80.000 lavoratori

accentureIl settore dei call center versa oggi in uno stato di profonda difficoltà che mette in crisi la tenuta occupazionale di migliaia di lavoratori; la delocalizzazione, il dumping salariale e le gare al massimo ribasso sono tutti elementi che negli ultimi anni hanno causato la perdita di centinaia di posti di lavoro e che attualmente mettono a rischio l’intero settore. Per la prima volta i lavoratori di Accenture Outsourcing s.r.l. hanno aderito in massa allo sciopero dimostrando sensibilità verso i temi generali ed al contempo lanciando un forte allarme in merito alla situazione attuale in cui versa l’azienda. Accenture Outsourcing s.r.l. sul sito di Palermo gestisce di fatto un’unica commessa per il cliente British Telecom, commessa su cui è impegnata la quasi totalità dei lavoratori; a gennaio di quest’anno il committente ha formalizzato la disdetta dei servizi anticipando di fatto di due anni la naturale scadenza del contratto in essere. Accenture Outsourcing s.r.l. durante gli ultimi incontri con le organizzazioni sindacali non ha indicato chiaramente quale strada intende percorrere per mantenere i livelli occupazionali del sito di Palermo ed anzi ha lasciato di fatto intendere una totale perdita di interesse per il centro ed i lavoratori in esso occupati. In assenza di un rinnovato impegno da parte delle aziende coinvolte, ad ottobre di quest’anno 270 lavoratori rischiano concretamente di perdere il proprio posto di lavoro.

Il 18 giugno si svolgerà a Roma un nuovo incontro tra l’azienda Accenture Outsourcing s.r.l., il committente British Telecom e le organizzazioni sindacali; siamo fin d’ora pienamente disponibili a valutare qualunque ipotesi volta a garantire la tenuta dei livelli occupazionali e salariali; non siamo invece disponibili a valutare qualunque ipotesi che preveda lo spezzettamento della popolazione in servizio presso il centro né a perdere anche un solo posto di lavoro. Risulta singolare che due grossi operatori internazionali, che fatturano centinaia di milioni di euro, decidano velatamente di ricorrere alla parcellizzazione delle attività, vera anticamera del licenziamento. Da quattordici anni lavoriamo con professionalità e dedizione per conto di British Telecom e siamo fortemente convinti di potere proseguire su questa strada ed anzi riteniamo che il centro abbia delle grandi potenzialità ad oggi inespresse che, se ben sfruttate, potrebbero sfociare in nuove opportunità di business.

I lavoratori, già chiamati ad un sacrificio con relativo taglio della retribuzione, non permetteranno che il loro futuro e quello delle loro famiglie venga messo a rischio a causa di fredde logiche di mercato. Le rsu dunque chiedono la continuità lavorativa dei lavoratori palermitani e si attiveranno per sensibilizzare l’opinione pubblica e gli interlocutori istituzionali.

Trecento lavoratori di Accenture Outsourcing S.r.l. di Palermo rischiano di perdere il proprio posto di lavoro dopo anni di professionalità in più di un’occasione “deprezzata” per via dei cambi di proprietà, delle cessioni avvenute nel corso degli anni e adesso della disdetta di un committente prestigioso nel campo delle telecomunicazioni, BT Italia. Arriva adesso “il colpo di grazia” per i 300 lavoratori siciliani e le loro famiglie. Il principale committente di Accenture Outsourcing s.r.l., BT Italia, decide di recedere con un anticipo di ben due anni il contratto di appalto in essere con l’azienda italiana, figlia della maggiore Accenture S.p.A., anch’essa nota azienda globale di consulenza internazionale, che conta più di 289 mila professionisti in tutto il mondo. BT Italia e Accenture Outsourcing vorrebbero lasciare al loro destino 300 lavoratori specializzati, dopo avere loro chiesto lo scorso anno ulteriori sacrifici abbassando il costo del lavoro.

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