Pubblicato: ven, 31 Lug , 2015

Messa al bando del Partito comunista ucraino.

L’ Ucraina è sempre più ostaggio degli interessi internazionali.

Petro Poroshenko, 'Chocolate King', Ukrainian MP and backer of the Euromaiodan protests in KievNello scorso mese di luglio i tre partiti di matrice comunista sono stati banditi con provvedimento del governo filo-occidentale ucraino. Il ministro della Giustizia Petrenko ha siglato tre decreti, motivati dalla volontà di avviare un mutamento per liberare il Paese dal retaggio sovietico. Il fondamento dei provvedimenti governativi sta nell’equiparare il comunismo al nazismo. Il Partito comunista d’Ucraina, uno dei tre resi illegali, è una importante realtà politica del paese che ha raggiunto nelle elezioni precedenti il 13% dei consensi elettorali.

Ricordiamo che il governo insediatosi nel febbraio 2014 è sostenuto dagli Stati occidentali e il corso della politica antirussa da essi portata avanti è finanziato da Nato, Usa e Ue. E’ certo vero che Putin in Russia è stato sovente sospettato di dirigere l’eliminazione anche fisica dei suoi oppositori e dei giornalisti liberi. Ma invero la funzione di strumento in mano ai finanziatori internazionali del governo dell’ Ucraina è tanto esplicita che il ministro delle Finanze, come si sa ma che è bene ripetersi, è la statunitense Natalia Jaresko, di origine ucraina ma anche amministratrice delegata di un fondo di investimenti del gruppo Horizon Capital; e il ministero dell’Economia è tenuto dal banchiere lituano Aivaras Abromavicius, partner della società di investimenti East Capital e ha lavorato in Ucraina dopo aver ricoperto incarichi al Dipartimento di Stato americano, in passato spesso ritenuto non estraneo alle manovre per condizionare la vita politica di Stati sovrani e instaurare, nelle aree di proprio interesse, regimi graditi; e alla Sanità siede il georgiano Alexander Kvitashvili che è stato responsabile del ministero della Salute e del Lavoro nel governo di Tbilisi.

La scelta dei candidati stranieri per l’esecutivo di Kiev è stata eseguita da due società di selezione del personale, come se si trattasse di un’azienda, e d’altra parte la filosofia dominante del neoliberismo è appunto lo Stato-azienda. Hanno selezionato 185 candidati; dopo i colloqui hanno ristretto la rosa a 24; sono risultati tre. Le spese sono state sostenute dalla Fondazione Renaissance, network di consulenza politica finanziato dal milionario americano George Soros.

Agli stranieri il Presidente dell’Ucraina Poroshenko ha concesso la cittadinanza . I Paesi Nato hanno confermato nuove misure di sostegno a Kiev. Ad Atene invece sono state negate. Come mai?

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