Pubblicato: gio, 24 Apr , 2014

Moltivolti, un nuovo centro multiculturale a Ballarò

 

Apre nel cuore di Ballarò, a due passi dalla comunità di S.Chiara, Moltivolti, uno spazio polifunzionale che offre 18 postazioni di co-working, un punto bar/ristorante aperto sino a cena e uno spazio adibito all’organizzazione di eventi. Sono questi i servizi offerti da Moltivolti alle associazioni e ai soggetti che vorranno avvicinarsi al centro che si trova in via Saladino n°3, nel cuore del quartiere Albergheria, noto alle cronache più per essere un punto di aggregazione malavitoso che culturale. La sfida di Moltivolti risiede anche in questo, nell’andare controtendenza in un momento di crisi in cui i giovani sono costretti a lasciare la Sicilia e la crisi rinvigorisce la microcriminalità, sei ragazzi di nazionalità diversa decidono di non arrendersi e dare vita, con un investimento di oltre 100 mila euro, ad un’impresa sociale che offra posti di lavoro, opportunità di scambi europei tra associazioni e professionisti. La dimensione interculturale del centro si palesa anche nello staff di cui fanno parte una ragazza spagnola, un ragazzo afgano, una ragazza dello Zambia e un ragazzo senagalese. «Lo spazio sarà un punto d’incontro per le varie realtà del mondo del no profit e dell’associazionismo – spiega Claudio Arestivo, uno dei soci – uno spazio di incontro, di scambio di idee che si connota per le relazioni. Tutte le iniziative che saranno fatte dentro Moltivolti saranno svolte nell’ottica dello scambio relazionale».

Moltivolti vuole porsi come centro di normalità e non di legalità, in quanto il lavoro, un contratto regolare e le tasse dovrebbero esserlo ma spesso non lo sono soprattutto in un contesto come quello dell’Albergheria dove si «vuole proporre un modello alternativo “colludendo” con la parte positiva di questo territorio» ci dice Giovanni Zinna, uno dei soci.

«L’obiettivo – ci spiega Zinna – è quello di creare uno spazio relazionale che abbia contatti con il territorio in cui è nata e si sta sviluppando questa idea, questo porterà le associazioni, le realtà che vivranno questo spazio e quindi il co-working, ad interagire in maniera sana con il territorio che è appunto Ballarò. Non dobbiamo dimenticare – continua Zinna – che questo è un territorio particolare. Siamo a piano terra e abbiamo quattro aperture, perché non vogliamo che questa sia un’isola felice all’interno della quale la gente viva bene e si sviluppi non prendendo contatti con la realtà che ci circonda»

La formula del co-working sembra essere in ascesa e ha attirato l’attenzione della Regione che ha previsto bandi per questo tipo di iniziative. Lo conferma Nelli Scilabra, assessore regionale alla Formazione del governo Crocetta: « Qualche mese fa nell’elaborazione del Piano Giovani abbiamo previsto un bando per finanziare la costituzione di nuovi co-working ma anche dei finanziamenti per quelli già esistenti, per motivare questi giovani a non mollare». Gli investimenti, l’impegno e l’obiettivo di riqualifica del territorio che Moltivolti si è posto basterebbe da solo a far capire che qui non c’è spazio per la rassegnazione. Se questo non fosse sufficiente, basta entrare nel centro, per rendersi conto che questi ragazzi a mollare non ci pensano neanche.

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